Attenzione ad esprimere opinioni; la “intellighenzia” dei partiti non gradisce. [articolo Mauro Piazza] Se le opinioni non sono semplici enunciazioni ma sono anche motivate e documentate, scatta l’irritazione e diventano atteggiamenti legulei alla ricerca della ribalta personale e di interdizione al buon senso. Il “buon senso” è un elemento soggettivo, pretendere che debba essere condiviso, solo perché enunciato, è arroganza. L’arroganza è l’atteggiamento di chi non sapendo e non potendo argomentare rifiuta il confronto, quello vero con i problemi e i cittadini. La non impermeabilità della soluzione alla mediazione è la certificazione che tutto è stato gestito nella logica del compromesso e degli equilibri tra partiti. Conosco molto bene questa logica; è una delle ragioni che ha contribuito a convincermi ad abbandonare la politica attiva.
Sono il leguleio, magari anche nel significato deteriore di Azzeccagarbugli, cui si riferisce Piazza? Non mi disturba, la mia non è “polemica” è solo il tentativo, che ritengo dovere e diritto, di spiegare e far capire, ammetto con grandi difficoltà, le fantasiose formule societarie e la contraddittorietà dell’applicazione delle leggi. Non sono le leggi ad essere contraddittorie, possono essere non condivise ma sono chiare e devono essere applicate, è l’impostazione del progetto approvato dalla maggioranza dei Comuni ad essere contraddittorio con le leggi.
Le fantasiose formule societarie sono quelle di chi guida quest’operazione, non è una mera enunciazione, basta esaminare le numerose operazioni societarie realizzate dal 2007, anche sbagliate. Piazza e “Forza Italia” hanno, peraltro, condiviso le leguleie critiche alle modalità di costituzione di L.R.H.. La mediazione della politica e i posti nel consigli di amministrazione superano tutto.
Quanta banalità nell’attribuire la ricerca della ribalta a chi esprime, magari anche in modo costante e continuo, una opinione diversa. La soddisfazione della ribalta, se fosse quello l’obiettivo, si otterrebbe più agevolmente tornando a fare politica attiva, assecondando la mediazione ed il compromesso, magari ottenendo anche qualche “posto” importante che non mi è mai interessato e che non mi interessa. La ribalta è il luogo della gente dello spettacolo e di chi pensa di fare spettacolo con la politica alla ricerca del consenso.
“L’interesse è che sia erogato un servizio di qualità ad un prezzo equo ed allineato”. Concetto condiviso, con l’eccezione di “allineato” perché non se ne capisce il significato e la finalità. La realtà è che siamo lontani dagli obiettivi e la soluzione di “buon senso” proposta ci allontana ulteriormente.
Non sono tanto arrogante da ritenere che il mio buon senso possa indicare il corretto percorso per realizzare gli obiettivi di “efficienza, efficacia ed economicità” del servizio idrico. Per questo motivo ho approfondito la questione, esaminato atti, documenti e bilanci, confrontandomi anche con le leggi e sono arrivato alla convinzione che il percorso tracciato sia sbagliato. Posso anche sbagliarmi ma la proposta che si vorrebbe realizzare non fornisce alcuna spiegazione sulle modalità, termini, costi e tempi. Dovremmo solo fare atti di fede, per me è molto difficile, e affidarci al buon senso altrui. Non mi fido del mio buon senso, come posso fidarmi di quello di altri?
Se, inoltre, il buon senso è quello che consente di affermare che molte sono le positività realizzate nel nostro territorio con le decisioni difficili assunte dalla politica, temo che, oltre alla mancanza di buon senso, ci sia anche molta cecità. Sarebbe opportuno smetterla con le semplici enunciazioni e con atteggiamenti da continua campagna elettorale. Fare analisi dei dati, anche statistici, è necessario per capire la realtà rendendosi conto che negli ultimi anni questo territorio è stato caratterizzato solo da negatività. L’aumento delle tariffe dell’acqua per nascondere le diseconomie, gli sprechi e le velleità finanziarie sono un’ulteriore negatività. Anche per questo il Comitato Acqua Pubblica afferma: “si scrive acqua, si legge democrazia”.