Da mesi mi sono estraniato dal dibattito pubblico relativo al servizio idrico provinciale; volevo capire quali sono gli obiettivi anche alla luce delle disposizioni contenute nella Legge di Stabilità 2014 e nella Direttiva Europea del 15.1.2014. Non è stato un disimpegno e, infatti, sono uno dei sottoscrittori dell’esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti depositato il 25 marzo scorso.
Gli ultimi episodi sembrano, in questo chiarificatori.
Il 19 dicembre scorso, il Consiglio Provinciale, delibera l’affidamento “in house providing” a Idroservice per il superamento dell’emergenza sorta con la rinuncia di Idrolario. L’affidamento è transitorio per un anno, dovendo nel frattempo, Idroservice, adeguarsi alle condizioni, previste sempre dal Consiglio Provinciale nella precedente seduta del 28.10.2013.
Parrebbe, però, che Lario Reti Holding dal 29 ottobre scorso non abbia avviato alcuna attività per realizzare le condizioni previste. Sono trascorsi oltre sei mesi. Forse è nelle intenzioni dell’Amministratore Unico, con qualche dubbio di legittimità per la sua permanenza in carica, mantenere l’attuale situazione di fatto e continuare a gestire il servizio idrico, magari per il “ventennio” previsto dalla delibera.
La Legge di Stabilità ha fissato il termine per la cessione, da parte degli Enti Locali, delle partecipazioni non strumentali all’attività istituzionale. Il Comune di Merate ha deliberato, in esecuzione della legge, la cessione delle proprie quote di partecipazione in Lario Reti Holding. L’Amministratore Unico, invece di affrontare la questione cercando di rimuovere eventuali ostacoli, il 5 maggio scorso presenta all’assemblea dei soci il documento di un professionista (altri costi di consulenze inutili) che spiega in modo molto generico le ragioni per cui, secondo la sua opinione, tale norma non si applicherebbe a Lario Reti Holding.
È lo stesso atteggiamento tenuto in occasione della decadenza degli amministratori (16.06.2013) stabilita da una legge che dichiara anche la nullità di tutti gli atti successivi. Per effetto di tale disposizione legislativa, se applicabile, il sig. Vittorio Proserpio, non è più amministratore di L.R.H. dal 16.06.2013, tutti gli atti compiuti sono nulli, cioè inesistenti, e non avrebbe potuto convocare e nemmeno presiedere l’assemblea del 6.11 scorso che l’ha rinominato Amministratore Unico, perpetrando una condizione di nullità. Il sig. Proserpio si aggrappa al parere di un tecnico, probabilmente l’unico, che affermerebbe non applicabile a Lario Reti Holding tale normativa. Nel frattempo, però, tutte le società pubbliche della Provincia prevengono gli effetti della decadenza provvedendo alla sostituzione degli amministratori. Chissà perché solo a Lario Reti Holding non si applicherebbe la legge?
Il sig. Proserpio, e qualche Sindaco, difendono e tutelano gli interessi pubblici collettivi o se stessi? La domanda sorge spontanea.
Arriva in soccorso, però, il nuovo “Advisor” per il servizio idrico nominato dalla Provincia che avrebbe affermato (l’ho appreso dagli articoli dei giornali) che la nuova direttiva europea per gli appalti agevolerebbe il percorso avendo modificato il concetto dell’affidamento in house providing estendendolo anche a società partecipate da “strumenti finanziari esterni”. Nessuno, però, ha evidenziato che Lario Reti Holding, e con essa Idroservice, continua ad essere non conforme, per quanto previsto dalla direttiva europea, alle disposizioni per l’affidamento diretto. Aggiungo che le nuove disposizioni, non restrittive, consentono l’apertura del capitale a terzi finanziatori e non la obbligano. La politica deve fare le scelte che le competono, quelle di indirizzo e non quelle tecniche. Non competono certamente ad un “Advisor”. Le scelte politiche sono quelle del referendum del giugno 2011 e, in provincia, la delibera del 28.10.2012. Nessuna apertura ai privati, nemmeno agli strumenti finanziari, la società affidataria del servizio deve essere di primo livello e partecipata da tutti i Comuni in proporzione al numero di abitanti. Non esiste nemmeno la ragione della proroga dell’affidamento transitorio a Idroservice e dal suo scorporo da Lario Reti Holding, che scadono il 31.12.2014, essendo atti estranei all’evoluzione normativa ma indirizzi di organismo, la Provincia, delegato a rappresentare i cittadini. Tutte le altre ipotesi sono fantasie contrarie alla volontà popolare. I cittadini, stanchi e disincantati, sono attenti e non consentiranno operazioni estranee all’erogazione qualitativa ed economica dei servizi.
Continuo a ritenere non privatizzabili tutti i servizi pubblici, compreso l’erogazione di energia elettrica e gas, perché necessari ed essenziali per il soddisfacimento dei bisogni umani e perché ritengo sbagliato regalare a privati, nella fattispecie gruppi finanziari, risorse che devono restare nel territorio dove si producono per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini anche con il potenziamento e miglioramento dei servizi sociali e con la riduzione delle tariffe.
Gli Amministratori pubblici locali, ma anche tutta la Politica, non dovrebbero mai dimenticare che il loro mandato non è la semplice amministrazione e gestione economica di un territorio ma la realizzazione di piani di ottimizzazione e sviluppo sociale.
Non so come giudicare il maldestro tentativo di aumentare le tariffe dell’acqua con una conferenza di Comuni che si è costituita e ha deliberato senza che ci fosse il numero legale. È la stessa cosa del bilancio 2012 di Idrolario che è stato approvato con un utile nonostante l’esercizio chiudesse con una consistente perdita.
Questo sistema è malato e non solo per il malaffare, di cui purtroppo registriamo una spropositata diffusione, ma anche per una mala-gestio che, forse, produce danni ancora più consistenti. È necessario un radicale cambiamento.