Questa sera, su Rai1, Gianluca Bressa, deputato PD, ha affermato che i 100 voti mancati a Prodi nella IV votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica sono tutti imputabili al PD perché i grandi elettori di SEL, che dovevano esprimere il voto scrivendo “R. Prodi”, hanno rispettato l’accordo, anzi le schede con “R. Prodi” sono state 47, una in più.
Gianluca Bressa ha, anche, dichiarato, che non voterà mai Stefano Rodotà perché è una indicazione di M5S che ha origine da una consultazione poco democratica in quanto proveniente dalla rete cioè dai cittadini e non dai “grandi elettori”.
Gianluca Bressa è un uomo di apparato di partito, che da sempre vive ai margini della politica e che fa il deputato solo perché gli è stato garantito il posto senza confrontarsi, attraverso le primarie, con gli elettori come hanno fatto altri. Credere che Bressa possa interpretare i concetti di sovranità popolare o di democrazia è solo fantasia.
Io, elettore del centro-sinistra, sono indignato. La Costituzione prevede che l’elezione del Presidente della Repubblica avvenga a “scrutinio segreto”, questo principio non è stato rispettato, anzi è stato vanificato, con il meccanismo di identificazione del voto. Anche i presidenti del Senato (PD) e della Camera (SEL) si sono prestati a questo giochetto. Questi 1007 “grandi elettori” sono quelli che dovrebbero governare le istituzioni ed emanare leggi da far rispettare ai cittadini ma non a loro. Questa è la “Casta” che mi spaventa e che non sopporto più.
La Costituzione prevede che i parlamentari non abbiano “vincolo di mandato” perché deve essere garantita la libertà e l’autonomia del parlamentare nell’interesse della democrazia e della collettività. Nella realtà hanno un vincolo di mandato nei confronti delle segreterie di partito, proprio quello che la Costituzione, dopo l’esperienza fascista, vuole evitare e che è acclarata dal voto identificabile. Purtroppo il “non vincolo di mandato” vale solo nei confronti degli elettori che non sono in grado di liberarsi delle “baronie” per un meccanismo elettorale che tutti vogliono cambiare ma non nel consentire all’elettore di scegliere il suo rappresentante. Bressa, se qualcuno ha dubbi, è l’esempio.
I “franchi tiratori” non sono un’anomalia, è solo il modo di esprimersi liberamente e autonomamente; dovrebbero solo avere il coraggio di dichiararsi per evitare che un atto democratico diventi un atto vile.
Non credo che, perdurando questa situazione, io possa ancora votare i partiti del centro-sinistra anche se la mia collocazione ideale continuerà a riconoscersi in quell’area politica.
Non capisco perché gli elettori del centro-sinistra non manifestino la mia stessa indignazione. Si continua ad affermare che bisogna nominare un Presidente garante della Costituzione violando, però, la Costituzione.
Il dramma socio-economico del Paese ha origine da questi atteggiamenti irresponsabili che consentono ai “servitori dello Statto” di essere al servizio di se stessi.
Sono un illuso ed un ingenuo? Può darsi, voglio, però, continuare a credere nella democrazia.