Il 19 febbraio scorso, in un’assemblea degli azionisti di Lario Reti Holding, Vittorio Proserpio, presidente della stessa, ha informato delle difficoltà di Idroservice a causa dei crediti verso Idrolario per oltre 10milioni di euro che non vengono “onorati”. Vittorio Proserpio ha, di fatto, denunciato lo stato di insolvenza di Idrolario. La società di revisione, che deve certificare il bilancio di Idroservice, chiede l’appostamento di un fondo rischi pari al credito nei confronti di Idrolario. In questo modo, però, il capitale sociale e l’intero patrimonio netto di Idroservice, costituita due mesi prima con conferimento, tra l’altro, del credito verso Idrolario, sono azzerati.
Possibile che la situazione di difficoltà finanziaria di Idrolario denunciata il 19 febbraio, non fosse nota due mesi prima? Non è credibile. Idroservice si è costituita senza capitale sociale e in una causa di scioglimento sin dall’origine. Il perito incaricato per la valutazione dei beni conferiti e lo stesso Vittorio Proserpio hanno dichiarato e certificato, però, l’esistenza di un patrimonio netto superiore a 8milioni di euro.
La comunicazione di Proserpio prospetta lo scenario di Idrolario in situazione fallimentare, effetto dello stato di insolvenza, e di Idroservice in liquidazione, effetto della perdita del capitale se non ripristinato nei tempi fissati dal codice civile, ossia senza indugio.È l’ennesima perla di una gestione spregiudicata di società pubbliche non finalizzata alla ottimizzazione del servizio nell’interesse della collettività. Sono necessari chiarimenti, non con un comunicato stampa ma con un confronto pubblico mettendo a disposizione dei cittadini, preventivamente e a richiesta, tutta la documentazione necessaria.
Vittorio Proserpio, nella stessa riunione, afferma, anche, che Idroservice non è in grado di predisporre un piano industriale perché non ci sono ancora precise indicazioni sui piani tariffari. Nell’assemblea degli azionisti (sindaci dei Comuni) di Lario Reti Holding, del 21.06.2012, ha illustrato il conto economico della Holding, per i servizi forniti alle partecipate, tra le quali anche Idroservice, che avrà ricavi per 5milioni di euro e un EBITDA (ossia utile lordo) di 1milione euro. Un paradosso, Idroservice non è in grado di predisporre il piano industriale ma si prevedono costi, a carico della stessa, e utili, a beneficio della Holding, ben sei mesi prima.
La perdita del capitale di Idroservice sarà, probabilmente, ripianata da Lario Reti Holding che, a tal fine, utilizzerà le risorse disponibili. Queste risorse sono dei Comuni azionisti, anzi, dei cittadini di quei comuni, che sono, anche, gli stessi Comuni azionisti e cittadini di Idrolario. Praticamente il debitore ed il creditore sono società partecipate dagli stessi comuni azionisti e rischiano di chiudere o di farsi azioni legali reciproche.
Sarebbe stato meglio utilizzare le risorse per fare investimenti e migliorare il servizio idrico tanto più che le risorse sono prodotte sempre dagli stessi cittadini con i consumi di gas ed energia.
Sprechi e aumenti di tariffe sono aspetti del “costo della politica” che, in questo caso, potrebbe avere l’obiettivo di disaffezionare i cittadini e legittimare un processo di privatizzazione già respinto dalla maggioranza degli italiani con il referendum del 2011 ma ampiamente disatteso dalla politica indifferente al rispetto della sovranità popolare.
Le difficoltà finanziarie di Idrolario hanno origine dal modello societario sbagliato, estraneo alle finalità del servizio pubblico, che produce solo costi impropri fatti pagare ai cittadini con aumenti di tariffe.
La “corporate finance” di Vittorio Proserpio, ottimizzazione della gestione finanziaria, non è prioritaria nei servizi pubblici; ne è, anzi, completamente estranea se non funzionale agli investimenti. La centralità in un servizio pubblico è l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del servizio.
Le società, nei servizi pubblici, hanno fallito la loro funzione poiché sono state la causa di distorsione introducendo concetti di privatizzazione in una logica finanziaria e non gestionale. Le “aziende speciali”, strumenti operativi dell’ente locale, sono l’unica possibilità per restituire ai servizi pubblici, e in particolare all’idrico, l’obiettivo di soddisfare i bisogni della gente al minor costo.
Le aziende speciali escludono le operazioni societarie, onerose e inutili non producendo alcun beneficio per i cittadini, come lo spin-off realizzato il 19 dicembre scorso da Lario Reti Holding. Chiedo agli amministratori, nella mia qualità di cittadino di un comune azionista, di Lario Reti Holding di rendere pubblico il costo sostenuto, dalla progettazione alla realizzazione, dell’intera operazione rilevando che è un’informazione dovuta ai veri e unici proprietari del patrimonio delle società: i cittadini dei comuni azionisti. La mancata adesione all’invito potrebbe essere intesa come volontà contraria alla necessaria informazione evidenziando che i Sindaci dei Comuni, e in conseguenza, gli amministratori delle società sono dei mandatari ed esecutori della volontà dei cittadini elettori e che per tale ragione devono rendere il conto agli stessi.