La crisi energetica provocata dall’aumento dei prezzi dovuta ad una strumentale politica internazionale e da un eccessiva dipendenza estera del nostro Paese, ha trovato, forse, una soluzione.
Lo dice il valtellinese Stefano Besseghini in un intervista rilasciata, ieri, a Repubblica, affermando che “I prezzi dell’energia sono in calo ma tutto dipenderà da quanto fredda sarà la primavera“.
Mi sarei aspettato più attenzione da un funzionario, presidente di ARERA l’authority regolatrice dei settori dell’energia, elettricità e gas, oltre che il servizio idrico e la gestione dei rifiuti, alla quale compete anche la formazione delle tariffe dei servizi regolati e, quindi, anche di quelli relativi all’energia.
Besseghini assimila o confonde il prezzo, cioè il costo del servizio, con la spesa, cioè quanto viene pagato in funzione delle quantità consumate per il servizio.
È evidente che si può spendere di meno con prezzi più alti per effetto di minori consumi, per il clima mite ad esempio, o di più con prezzi più bassi per effetto di maggiori consumi, per il clima più freddo ad esempio.
Non credo si tratti di un errore, quello di Besseghini, è il solito modo ingannevole di fare informazione, lo stesso modo utilizzato da ARERA per tranquillizzare le famiglie relativamente al costo del servizio idrico che viene calcolato su un consumo medio annuo per persona di 50 m3 anche se, secondo i dati ISTAT il consumo medio per persona, in Italia, è di m3 80.
È lo stesso motivo per cui sul web di ARERA si evidenzia che “Le risorse per il suo funzionamento (di ARERA – ndr) non provengono dal bilancio dello Stato ma da un contributo sui ricavi degli operatori regolati” dimenticandosi, però, di precisare che il Metodo Tariffario, predisposto dalla stessa Autorità, prevede l’addebito del contributo in tariffa e, quindi, “le risorse per il suo funzionamento” provengono dalle bollette pagate dagli utenti. Non voglio, almeno in questo momento, fare una valutazione di merito, chiedo solo maggiore chiarezza nell’informazione.
In altra parte dell’intervista Besseghini afferma che “Molto dipenderà da quanto farà freddo: l’anno scorso abbiamo avuto una primavera tardiva con temperature basse fino ad aprile che ha svuotato gli stoccaggi. Per questo è ancora presto per poter dire che è passata la nottata”, tanto la maggior parte delle persone non sa cosa sono gli stoccaggi e come funzionano.
Gli stoccaggi sono riserve di gas conservate in ex giacimenti naturali di gas, dislocati principalmente nella pianura padana, che compensano la fornitura costante nell’anno con i bassi consumi estivi e gli alti consumi invernali. A parte una quota di stoccaggio strategico, per ovviare ad interruzioni di fornitura, tutti gli anni si svuotano in inverno ed in estate vengono ripristinati.
Non c’è bisogno di teorizzare o gridare ai complotti ma, certamente, questo modo di informare, non da parte dei giornali ma da chi ha e ricopre ruoli pubblici che ha tra i suoi obblighi la tutela degli utenti lascia molto perplessi.
Non si dica che le Autorità sono organi indipendenti ed autonomi perchè le nomine, come quella di Besseghini, sono di origine politica e alla politica devono rispondere.
