Come tutti gli anni, dal 1989, celebro il 14 luglio (presa della Bastiglia, inizio della Rivoluzione Francese), con una giornata di riflessione e meditazione. Generalmente lo faccio in qualche località francese ricordando Jean Meslier, Voltaire, Diderot, Montesquieu, Rousseau e, perchè no, Robespierre di cui ho grande considerazione, senza dimenticare Immanuel Kant, ma nemmeno Giordano Bruno.
Quest’anno, purtroppo per ragioni familiari, non mi sono potuto recare in Francia ma mi sono ritirato in montagna, Dolomiti. Sono arrivato ieri, giovedì, rilassato e tranquillo perchè il 14 luglio è domenica.
Come tutte le sere, mi piace guardare, dopo il telegiornale, su RAI1, “techetechetè”, un “amarcord” musicale, che, spesso, mi riporta ai miei anni ‘60.
Stranamente la trasmissione non è musicale ma dedicata ad un modello di famiglia media italiana, la “famiglia Agnelli”. Cioè la famiglia interprete di un capitalismo fatto pagare ai cittadini e responsabile di un reale impoverimento, anche culturale, del nostro Paese. L’irritazione è molto forte ed allora cambio canale e vado su RAI 2.
Ecco il ministro Luigi di Maio, leader del partito del cambiamento, il M5S, che, forte della sentenza della Cassazione, annuncia l’impegno per la eliminazione dei privilegi. Sacrosanta ma, oltre l’enunciazione, bisognerebbe realizzarla.
Ci sono 21 Autorità, inutili, dove i componenti del collegio (Consiglio di Amministrazione – ndr) percepiscono, cadauno, 250mila euro all’anno, oltre il rimborso spese. Più di un parlamentare. 21 Autorità, cinque componenti il collegio, totale circa 25milioni di euro anno. Ma non è finita, la retribuzione media dei dipendenti delle autorità è di 110 mila euro (la retribuzione media nazionale è di € 29.000), il costo medio per dipendente è di 150mila. I dipendenti delle autorità sono oltre un migliaio, quindi il costo complessivo è di € 150/200 milioni annui. Senza dimenticare che, dai bilanci delle autorità, che godono di autonomia economica, si rilevano investimenti immobiliari e mobiliari ingenti oltre a disponibilità liquide che superano il miliardo di euro.
Questi sono, indubbiamente, privilegi che continuano ad essere mantenuti e garantiti ma nessuno li tocca. Perchè? E’ la logica clientelare che va bene a tutti anche al “partito del cambiamento”, il M5S? E’ stato sufficiente un anno per trasformare il partito del cambiamento in un partito simile a quelli che aveva aspramente criticato.
Ieri, giovedì, è stata una giornata vivace. Al Senato è stata approvato il testo della “Riforma Costituzionale” che prevede il “taglio dei parlamentari”, quello che, con il referendum del 2016, è stato bocciato dagli italiani, con la partecipazione e condivisione del M5S. I parlamentari sono la garanzia della rappresentanza degli italiani dalla quale non si può derogare in un sistema basato sulla “democrazia delegata”. Oggi un deputato rappresenta, all’incirca 100mila italiani ed un senatore il doppio, con la riforma un deputato rappresenterà 150.000 italiani mentre un senatore il doppio. Non c’è il rischio che territori, periferici e con densità abitativa ridotta, non siano più rappresentati? Attenzione, riducendo la rappresentanza, si ottiene una concentrazione di poteri ed il rischio per la democrazia aumenta. Ne abbiamo già avuto esperienza. Non dimentichiamo il passato.
Se i parlamentari non adempiono ai loro doveri, è un’altra questione e devono essere mandati a casa con l’inibizione a ricoprire qualsiasi ruolo politico, istituzionale e pubblico.
Non ci hanno fatto mancare nulla. Un’intercettazione telefonica ed un Russiangate per finanziamento della campagna elettorale della Lega che coinvolge il
ministro degli Interni. Salvini ci dice che non ha preso un rublo? può darsi, magari non ha fatto a tempo. Sarà compito della magistratura valutare la faccenda. La preoccupazione, però, è tanta. Forse le ragioni per cui Giorgetti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non un attivista leghista di base, ha dichiarato qualche giorno fa che il modello di governo efficace dovrebbe essere decisionista come quello di Putin non come quello che, purtroppo (il purtroppo è nella dichiarazione) è previsto da una costituzione vecchia e superata, stanno proprio in quegli incontri intercettati.
Mancava un nuovo attacco alla Costituzione!
Esausto, provo ad andare sul canale della 7.
La situazione non migliora. Trovo due giornalisti, sempre presenti, che pontificano. Senaldi, direttore responsabile di Libero, un giornale che ha una diffusione cartacea di 25.901 copie e online di 1.112 contatti (dati dicembre 2018) e Belpietro, direttore responsabile di La verità, diffusione cartacea 22.168 copie e online 1.185 contatti (dati dicembre 2018). Una diffusione, probabilmente, inferiore ai giornali cartacei e online locali. Due miniclub.
I due direttori, però, sono convinti di essere i depositari della verità, uno, addirittura, con notevole presunzione e arroganza, ha titolato il quotidiano La verità. Ma non si rendono conto, e con loro la direzione della 7, che sono solo opinioni personali, non particolarmente condivise, vista la diffusione dei loro giornali, e quasi sempre fuori tema, strumentali e errate?
Vabbè, questa è la situazione di un Paese dove c’è un governo che non governa e un’informazione che non informa.
Non è il caso di un cambiamento, reale non quello promesso dal M5S? Proviamo a riflettere.
Una rivoluzione, non violenta ma civile, nello spirito di Gandhi e Martin Luther King, forse è la soluzione.
Ciao Remo mi spiace che tu non sia davanti alla Bastiglia.Hai ragione: manca un governo adeguato a
questa situazione difficile ed in mancanza di una corretta informazione confidiamo nella nostra personale interpretazione dei fatti. Le tue considerazioni aiutano a riflettere anche se la maggior parte della popolazione si lascia tranquillamente plagiare. Spero di vederti presto e scambiarci
considerazioni che possano portare un cambiamento. Penso che la RIVOLUZIONE auspicabile sia che ciascuno di noi intendendo tutti inizi a svolgere il prorio lavoro seriamente.
Un abbraccio anche a Donata.