Sarebbe stato impossibile per chiunque, ma loro ce l’hanno fatta. Mi riferisco ai pentastellati, in poco più di un anno sono riusciti a realizzare il cambiamento ma non quello promesso con il programma elettorale del 2018.
La prima stella avrebbe dovuto essere l’ACQUA, “Ci battiamo perchè l’acqua resti in mano pubblica e venga gestita come una preziosa e fondamentale risorsa per la vita“. Con la probabile giustificazione di costi eccessivamente elevati, frutto di studi commissionati da chi non vuole la ripubblicizzazione del servizio idrico, e, nonostante il Forum dei Movimenti dell’Acqua abbia prodotto un dossier che dimostra il contrario, tutto resterà come prima. Non è un caso che la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua e depositata dall’On. Federica Daga, del M5S, nel marzo 2018 sia ancora in Commissione e, nonostante la previsione dell’inizio della discussione in aula nel marzo 2019 e, dopo numerosi rinvii, fissata per il 29 luglio, sia ulteriormente slittata a data da destinarsi.
Su un proprio post, l’On. Daga scriveva, “Dove rivolgevate occhi e orecchie se non avete contezza del nostro impegno e del muro innalzato dalle altre forze politiche?“. Non è una giustificazione, è solo la conferma di una inconsistenza politica dei pentastellati, subordinati alla Lega, nonostante abbiano raccolto, nel 2018, un consenso superiore al 32% sia alla Camera che al Senato. Chi difenderà l’esito referendario del 2011, nonostante gli impegni (nel contratto di governo: “Applicazione della volontà popolare che si è espressa con il Referendum del 2011 sull’acqua pubblica”), e chi starà dalla parte dei cittadini?
E la seconda stella, l’ambiente? “Le liste a 5 Stelle seguono il valore del rispetto dell’ambiente in ogni sua forma, come bene unico e fondamentale per la vita. Anche per le generazioni future.“, scrivevano nel programma. La situazione dell’ILVA di Taranto non è cambiata, forse è peggiorata, ma ci sono ragioni economiche più importanti. L’inquinamento di Idrocarburi della Basilicata, con i pozzi petroliferi di ENI, continua imperterrita e ENI, in accordo con Coldiretti, sta lanciando, con il marchio “Io sono Lucano”, prodotti agricoli, provenienti dalle zone inquinate, rischiando di danneggiare l’imagine prodotti degli altri territori della Basilicata, ma non solo. La realizzazione del gasdotto TAP, da Melendugno (LE) a Brindisi, è iniziata nel gennaio 2019 con grossi rischi per il patrimonio turistico e agricolo di quei territori e nonostante le proteste degli abitanti. La questione delle “trivelle” è stata affrontata secondo una logica e una mediazione politica che non risolve il problema ma lo sposta solo nel tempo.
Dimenticavo la “TAV”. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che la TAV si farà perchè “Il governo è per il sì. Non realizzarla costerebbe molto di più. Ma il Parlamento è sovrano“, Di Maio: replica “resta il no deciso del M5s alla Tav, deciderà il Parlamento“. Ma i ministri del M5S, presenti nel Governo, come si sono espressi? Qualcuno mente, o il Presidente del Consiglio o il vice Presidente del Consiglio! Se i ministri del M5S, la maggioranza, sono contrari, come fa il Governo ad essere per il si? Mistero. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha comunicato all’UE l’impegno a realizzare la TAV, ma non la firma del ministro, Toninelli, che, si è rifiutato di firmare. Pazzesco, cose mai viste. Un governo che delibera con la sua maggioranza contraria ed un ministro cha lascia ad altri le proprie funzioni. Questo si che è un cambiamento.
Salvini, però, dichiara: “Si farà come voleva la Lega“. Chi ci capisce qualcosa di questo Governo coeso? Forse ha ragione Salvini e Di Maio fa un poco di “teatrino” per non perdere la faccia. Ma le promesse, gli impegni assunti con gli elettori che fine hanno fatto? La stessa fine dei programmi del PD o di F.I. dei Governi precedenti.
Non posso tralasciare la questione del ponte Morandi e dei rapporti con Atlantia e Autostrade per l’Italia. Tante parole,, qualche selfie e qualche sorriso compiaciuto. Che vergogna. L’unica cosa vera è che il ponte sarà ricostruito con i soldi dei contribuenti e Autostrade per l’Italia continua ad essere la concessionaria per la ricca e lucrosa gestione delle autostrade. In questo caso, però, un cambiamento radicale c’è stato. Una volta si diceva: “chi rompe paga e i cocci sono suoi”, oggi, la nuova versione è: “chi rompe non paga e i cocci sono nostri”, nel frattempo, ad Atlantia è stata “regalata” una partecipazione in Alitalia.
I grillini che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e mandare a casa la vecchia politica, dove sono finiti? questo doveva essere il vero cambiamento. Non è successo nulla, anzi si sono adeguati alla vecchia politica e alla sua ritualità. Del resto che cosa ci si poteva aspettare da un partito creato da un comico, i comici, si sa, scherzano per far ridere, è il loro mestiere. Che cosa potevamo aspettarci da un partito quasi “monarchico” visto si tramanda da padre in figlio?
A settembre, Di Maio, ha promesso una riduzione di 350 parlamentari che garantirà un risparmio di mezzo miliardo di euro. Mi spaventano due cose.
La prima è che abbiamo un ministro allo sviluppo economico che non sa fare i conti e che non conosce nemmeno i bilanci della Camera e del Senaro, Il minor costo sarà di 70 milioni anno, un costo accettabile per garantire la democrazia. Sono altri i costi da eliminare, magari anche all’interno del Parlamento.
La seconda è quella, sempre auspicata, da chi vuole la semplificazione del processo decisionale. Giorgetti auspica un modello di governo come quello Russo che, purtroppo (lo dice lui) le costituzioni come la nostra non garantiscono. Meno parlamentari, fedeli sevitori dei leader e, oplà, la Democrazia è,,, cancellata. Non è fascismo, una storia finita e non ripetibile, oggi, si chiama “oligarchia” decisionista che nella sostanza è la stessa cosa ma vestita di democrazia.
La Costituzione non si tocca! Lo hanno già detto gli Italiani, con il referendum del 2016, che ha abrogato una norma tendente a ridurre il numero dei parlamentari. Forse i pentastellati si sono dimenticati di aver sostentuo quel referendum abrogativo.
E adesso che cosa ci resta? Grazie al cambiamento del M5S e alla arrogaznza e protervia del PD, solo una destra sovranista e suprematista, il nome moderno del razzismo.
Cominciamo a preoccuparci, ma non è sufficiente. I cittadini devono riprendersi la sovranità che è del popolo e non di pochi.
Ho sempre considerato Remo Valsecchi una punta di diamante tra i “sapientoni” di Lecco. La sua analisi è devastante ma vera. Il Movimento 5 stelle ha fallito globalmente. Di certo però,il M5S ha dimostrato che l’onestà, la correttezza e la trasparenza non pagano, e ciò è molto importante. Solo il vecchio “Sistema Italia” della prima repubblica va bene agli Italiani. Questo è veramente desolante e dimostra che l’Italia non ha futuro.
Non voglio credere che l’onestà, la correttezza e la trasparenza non si possano realizzare. E’ una politica autoreferenziale e lontana dai problemi che non funziona e, questo, è inaccettabile. Il M5S aveva fatto crescere aspettative per un vero cambiamento e, questo, non è successo. Forse tocca ai cittadini realizzare un cambiaamento radicale. Si può, bisogna che i cittadini riprendano la coscienza del loro ruolo centrale.