Il 18 novembre 2011, in occasione della votazione per la fiducia al neo governo Monti, Enrico Letta invia un messaggio al premier che la stampa definisce il primo pizzino della politica.
“Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!” Firmato Enrico.
Un testo inquietante perchè, come i pizzini tristemente famosi, è interpretabile solo da chi lo riceve. Una disponibilità, quella di Letta, che va oltre, nella forma e nella sostanza, i rapporti istituzionali e il sostegno politico.
Perchè un deputato, rappresentante del popolo, si mette a disposizione anche “dall’esterno”, ossia fuori dai ruoli istituzionali? E’ una disponibilità, quella di Letta, sia ufficiale che riservata. Perchè, per Letta, la nomina di Monti è un miracolo?
Letta e Monti sono, unici politici italiani, membri della discussa “Commissione trilaterale”, un’organizzazione, privata, tutt’altro che trasparente, che sembra avere la missione di condizionare la politica mondiale e dei singoli paesi, ovviamente, nell’interesse di qualcuno o di qualcosa. La Commissione Trilaterale è un gruppo, di interesse, di orientamento neoliberista non governativo e non partitico, fondato il 23 giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski.
Monti e Letta partecipano anche alle riunioni del Gruppo Bilderberg. Riunioni annuali ad invito, non ufficiali i cui partecipanti sono, per la maggior parte, personalità influenti in campo economico, politico e bancario e trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici. Sono riunioni riservate che non ammettono la presenza del pubblico e dei media e non rendono pubblici i risultati dei lavori.
Leggendo interviste di Zbigniew Brzezinski, pubblicate anche sul sito del PD, diventa chiaro il motivo del “licenziamento” di Berlusconi nel 2011: troppo amico di Putin e, quindi, inaffidabile per chi, con giustificazioni di carattere democratico ma interessato agli oleodotti, è pronto a ricreare le condizioni per la “guerra fredda”. Chi ha sostituito Berlusconi? Mario Monti, presidente europeo della Commissione trilaterale. Chi ha sostituito Giórgos Papandreou, premier greco? Lucas Papademos, vice presidente europeo della Commissione trilaterale. Chi sostituirà Monti? Enrico Letta. Che ruolo ha Napolitano in questa vicenda? Con l’incarico di “esploratore” a Bersani, non previsto dalla Costituzione, ha mantenuto in carica il Governo Monti e ha creato le condizioni per il Governo Letta.
Giórgos Papandreou il 4.11.2011 ha annunciato la volontà di indire un referendum riguardante la permanenza della Grecia nell’area dell’Euro, sei giorni dopo è stato costretto a dimettersi e sostituito con Papademos. Dopo le dimissioni di Berlusconi, l’unica strada percorribile erano le elezioni anticipate ma il presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy, affermò “Questo Paese ha bisogno di riforme, non di elezioni” e si incaricò Monti per la formazione del Governo tecnico. Herman Van Rompuy fu pesantemente accusato per questa ingerenza nella politica italiana da Parlamentari europei non italiani.
Il “licenziamento” di Berlusconi è stato accolto con piacere e soddisfazione dalla maggioranza del popolo italiano e, purtroppo, non ci si è resi conto della gravità di un ingerenza esterna nel processo democratico del nostro Paese. Chi scrive non vuole difendere Berlusconi, avendolo considerato la più grande disgrazia degli ultimi ventanni, avrebbe però preferito una soluzione politica interna e un licenziamento da parte dei cittadini che non gli avrebbe consentito l’incredibile recupero e, di fatto, la vittoria elettorale del febbraio scorso.
Monti, premier, anche grazie alla disponibilità e benevolenza di Napolitano, è diventato Presidente del Consiglio, dopo essere stato nominato senatore a vita senza avere i requisiti previsti dalla Costituzione. Monti, anche per il sostegno di un accordo politico di “larghe intese”, è stato la causa del disastro socio-economico del nostro Paese.
Le manovre economiche che hanno distrutto il Paese non sono il frutto di imperizia o incapacità. Sono il risultato della rigida applicazione delle teorie neoliberiste e monetariste, teorie che individuano nella finanza i “mercati” regolanti il sistema ed escludono i mercati reali, quelli delle merci e dei servizi. Sono le teorie che considerano l’inflazione, sempre e dovunque, un fenomeno monetario; le tesi di Milton Friedmann, l’esatto contrario delle tesi di John Maynard Keynes.
Il centro-sinistra propone un modello di società riferita alle teorie keynesiane ma il PD sostiene un Governo neoliberista e monetarista (Monti) e propone Enrico Letta che è membro di gruppi “di studio” con la stessa matrice. Ma, è vero che l’ha proposto il PD? Insomma, con le larghe intese, si vorrebbe realizzare la convivenza di due teorie politico-economiche tra loro contrapposte e contraddittorie. Non è possibile, hanno finalità e obiettivi diversi ed il Governo Monti l’ha ampiamente dimostrato. Le perplessità e i dubbi sono molti; lasciamo perdere la teoria del complotto, ma stiamo in guardia, Le stranezze dell’odierna situazione politica non possono essere individuate solo nella necessità di salvare la “casta”. Nella logica di garantire la governabilità è già stato distrutto il sistema sociale e il sistema industriale, impoverendo pesantemente il Paese. A chi giova una governabilità che è contro i cittadini? La posta in gioco è pesante, si chiama “privatizzazione”. Il referendum per l’acqua pubblica del 2011 ha scombinato le carte; stiamo solo assistendo al tentativo di soffocare la sovranità popolare che il referendum ha rivendicato con la maggioranza degli italiani.