Egregio direttore
l’articolo relativo all’alienazione delle azioni di Lario Reti Holding da parte del Comune di Merate richiede alcune precisazione per garantire una corretta informazione. L’origine della posizione del Comune di Merate, avviata dal Sindaco Robbiani e, pare, continuata dal neo Sindaco Massironi, non è una presa di posizione volontaria o politica ma solo l’applicazione di una legge (art. 3 L. 244/2007) che sanciva la dismissione delle partecipazioni non strumentali all’attività istituzionale. L’attività istituzionale dei Comuni è l’erogazione di servizi sociale e pubblici ai propri cittadini e non l’attività finanziaria di partecipazione in altre società. Nel dicembre 2012 il consiglio di amministrazione di L.R.H. ha deliberato e attuato, senza una concreta e reale condivisione e partecipazione dei Comuni, lo scorporo delle attività esercitate in società di scopo. Operazione societaria realizzata per agevolare l’ingresso dei privati, ossia per privatizzare, in tutto o in parte, i servizi pubblici (espressamente affermato nel progetto di spin-off diffuso da L.R.H.). In quel momento, probabilmente, è venuta a mancare la strumentalità rispetto alle funzioni dei Comuni soci di Lario Reti Holding.
Nell’articolo si sottolinea l’inopportunità della posizione assunta dal Comune di Merate in una fase in cui l’attuale Presidente del Consiglio ha annunciato iniziative per la dismissione di partecipazioni “incoerenti con la missione dei Comuni”. Non è corretto, l’obbligo di dismissione esiste già (vedasi norma citata) ed il termine scade il prossimo 31 dicembre. Mi stupisce che anche gli altri Comuni non assumano analoga posizione con il rischio di atti omissivi che potrebbero generare danno erariale.
Non è preciso nemmeno il riferimento ad un arbitrato, più o meno, oneroso; mi sembra che il Comune abbia fatto ricorso alla magistratura per dare esecuzione al recesso e che la stessa, come è normale per le situazioni complesse, abbia conferito incarico ad un CTU (consulente tecnico d’ufficio), ausiliario del giudice, per l’esame tecnico, giuridico ed economico della questione. Altri sono gli incarichi professionali forse inopportuni.
Anche l’affermazione che il “canone concessorio” per la gestione della rete gas potrebbe essere a rischio, non è corretta. La rete gas è gestita da “Lario Reti Gas” in forza di una concessione acquisita a seguito di “gara pubblica” con una scadenza prefissata e, solo in quel momento, Lario Reti Gas potrà cessare la propria attività ma il Comune di Merate continuerà a percepire un canone dal nuovo aggiudicatario. Questa è la legge, che il Comune sia socio o meno è completamente ininfluente. Il problema potrebbe, invece, sussistere per Lario Reti Holding perchè, la partecipazione a gare per l’affidamento di servizi di Enti, soci o meno, potrebbe essere una condizione per affermare la mancanza di strumentalità rispetto all’attività istituzionali e contribuire a rendere inidonea l’assunzione di servizi “in house” (leggasi servizio idrico).
Remo Valsecchi – cittadino