Alberto Anghileri
Caro sindaco, ho letto sulla Provincia di oggi della tua partecipazione al meeting di CL a Rimini. Certamente quasi tutte le occasioni di dibattito sono importanti, discutere, confrontarsi e polemizzare fa sempre bene alla salute mentale de…lle persone, soprattutto in momenti come questi dove nessuno ha la ricetta magica per sortire dalla grave crisi che stiamo vivendo. L’importante è però non dimenticare ciò che è successo, la perdita di memoria è uno dei problemi più grossi di noi italiani, magari sarebbe stato utile ricordare a Lupi, Formigoni, ecc. che anche loro sono responsabili assieme a Bossi, Berlusconi, Tremonti e compagnia cantante dei disastri del nostro Bel Paese. Forse era utile ricordare loro che hanno votato che la giovane escort Ruby era la nipote di Mubarak, forse era utile ricordare loro che hanno votato e difeso tutte le leggi ad personam per il sultano di Arcore, forse era utile ricordare che continuano ad appoggiare il Celeste che governa la nostra regione, Celeste che se non sbaglio ha fatto dono di povertà, ma da quello che leggo delle sue vacanze, forse era utile ricordare che la Cdo, quando deve fare business si comporta come tutte le altre aziende, altro che valori..
21 agosto 2012
Luigi Bregaglio
Penso che in questo paese manca la memoria oltretutto i ciellini oltre che stampella del satrapo hanno fatto man bassa nella nostra regione tra un pò avranno anche il papa perchè dicono che presto il mangia crauti tirerà le cuoia così dai veleni vaticani, il celeste è troppo sputtanato troppo potere per un casto e puro verginello gli ha fatto più male che bene, hanno estromesso lo psiconano di hardcore per metterne uno economista e banchiere che sta finendo il programma dal nano incominciato se passa la legge sulle intercettazioni sarà l’ennesima vergogna. Chi va a rimini non capisce nulla di cose Italiane
21 agosto alle ore 16.36
Paolo Trezzi
Brivio è un uomo di potere e del potere e succube del potere. Le motivazioni usate anche per ospitare nel palazzo Comunale la mostra della CDO sulla sussidiarietà è emblematica. C’è un video anche di Qui Lecco Libera e se poi guardiamo come si è piegato per il finanziamento delle scuole materne paritarie qui a Lecco regalando soldi – dei lecchesi – a man bassa…..
21 agosto alle ore 18.04
Valerio Bosisio
Pensa te che Bersani ci andò nel 2003 al meeting di CL. Non è peccato dire apertamente che Brivio è un cattolico moderato, “geograficamente” centrista fino al midollo, quindi affine a certi ambienti. Più che altro è la classe dirigente della sinistra (tutta) che dovrebbe smettere di fingere di non accorgersi che forse Brivio (e il suo partito), dopo l’evoluzione politica italiana degli ultimi mesi, è più affine a Casini che alla sinistra. Non sarà che magari la sinistra, sindacale e partitica, deve smetterla di tentennare, di immaginarsi un centrosinistra che non esiste più (come alleanza prima ancora che nei contenuti!) ed invece iniziare a porsi il compito di dare rappresentanza al mondo del lavoro, in autonomia rispetto a moderati (termine senza senso) e liberisti?
21 agosto alle ore 22.15
Bruno Marando
Forse più che la memoria o quant’altro caro Alberto sarebbe utile che tu ricordassi che Brivio è stato eletto Sindaco di Lecco con il voto di Comunione e Liberazione.Senza i voti di CL oggi avremmo Sindaco Castelli.Purtroppo questa è L’Italia. Inutile lamentarsi continuamente…..A Lecco tra l’altro la sinistra è inesistente e si limita a qualche boutade sulle scuole private in consiglio senza contare che molta gente di sinistra poi i propri figli li manda proprio lì.Questa è L’Italia chiacchierona ed incapace di una vera rivoluzione culturale.
21 agosto alle ore 22.53
Maurizio Esposito
Ho voglia di qualcosa di sinistra. Domani mi compro Famiglia Cristiana!!
21 agosto alle ore 23.24
Luigi Bregaglio
Se Virginio Brivio è stato eletto con i voti di comunione e fatturazione vuole dire che li ho votati pure io e me ne vergogno profondamente è stata la cosa peggiore che ho fatto in vita mia, ma? da quando i qua gli adepti di don giussani si mettono con i vetero comunisti, a parte che un vecchio in via montessori la via del movimento mi disse di votare Castelli in questo momento sono confuso.
22 agosto alle ore 11.15
Remo Valsecchi
sono perfettamente d’accordo con Alberto. Aggiungo solo, ad integrazione delle ineccepibili osservazioni di Alberto, che Brivio è stato candidato dal centrosinistra comprese le componenti politiche della sinistra senza le quali non avrebbe mai fatto il Sindaco di Lecco. Se poi ha contrattato e ottenuto, in modo non trasparente, voti di cielle è un suo problema personale e di coscienza, visto che per i cattolici è una questione fondamentale salvo dimenticarsene per puro opportunismo. Forse c’è del vero e renderebbe più comprensibile la sua posizione sui “derivati” che costano un patrimonio al Comune e che sono stati fatti da una maggioranza di centro-destra con un assessore ciellino.
Comunque non ho mai visto Brivio a convegni e/o manifestazioni di componenti politiche della sua maggioranza diverse dal P.D., è allucinante la sua partecipazione al Meeting di Rimini che sarà la celebrazione e la consacrazione, ecumenica, del liberismo.
22 agosto alle ore 12.53 tramite cellulare
Bruno Marando
Caro Remo è meglio che scendi giù dal fico…..
22 agosto alle ore 14.40 ·
Paolo Trezzi
Caro Remo vieni giu dal fico che Marando non vuole coinquilini. Lui è astioso con Brivio per via dell’affitto di un Centro…. e poi aveva paura di Castelli. Ma ammesso e pure concesso che Cl ha votato per Brivio oggi che rischi corre lo stesso? Di non essere votato da Cl nel prossimo giro se sgarra o di essere sfiduciato dalla sua maggioranza ora? Stando sul pezzo di Remo invece mi sembra molto coerente e lineare e quindi condivisibile. I tentennamenti sui derivati sono una delle prove più chiare e gravi di Brivio, idem sulle scuole private, sulle occasioni perse da questo sindaco e da questa maggioranza per dare un segno di svolta amministrativa. Quindi io sto con Alberto e Remo Valsecchi, che non significa, come vuol far credere Marando, che stiamo o stavo con Castelli. Bisogna proprio stare sul fico.
22 agosto alle ore 17.21
Remo Valsecchi
Ringrazio Paolo Trezzi per avermi evitato di avviare una polemica che sarebbe stata sterile quanto inutile. Marando afferma una cosa reale e cioè che in questo Paese non c’è la capacità di avviare una rivoluzione culturale che possa portare ad un reale cambiamento. Purtroppo sono proprio gli atteggiamenti come quelli di Marando che la impediscono. Molte cose in questo Paese non funzionano e la posizione di Brivio e cielle è solo una manifestazione di una situazione più complessa di cui bisogna prendere atto e, evitando rassegnazione o acquiescenza, cercare di ribaltare. Una rivoluzione, culturale o meno, se non produce cambiamenti radicali non è una rivoluzione. Marando rileva delle situazioni di fatto inaccettabili e chiede agli altri un cambiamento. No, non è così. Ognuno di noi deve giocare il suo piccolo ruolo per realizzare un vero cambiamento. La sinistra non esiste più a Lecco? Non è assolutamente vero! Certo non sono Brivio e il P.D. l’espressione della sinistra. Il loro obiettivo è il grande centro con Casini, Fini e magari anche Alfano; insomma è la ricostituzione della Democrazia Cristiana. La sinistra è l’insieme di tutte quelle persone impegnate in un dibattito e un confronto necessario che deve porsi l’obiettivo di ostacolare la costituzione del grande centro. Esiste una sinistra di valori e non di schieramento e di opportunismi che deve trovare un momento di aggregazione e vincere. Il popolo, espressione della sovranità popolare, deve tornare ad essere il protagonista della politica. Questa è la sinistra e questa è la rivoluzione culturale che dobbiamo avviare subito.
22 agosto alle ore 20.01 tramite cellulare
Bruno Marando
Sono d’accordo che ogni polemica sia inutile. Chi come me ha partecipato anche alla costituzione della lista di sinistra a Lecco ha ricevuto l’ennesima delusione sulla incapacità congenita dei vari Moschetti ,Magni e quant’altro di essere portatori di qualsiasi progetto per questa città nella quale abito da più di trentanni. L’unico cruccio di questa sinistra è quello di avere un assessore che vada a sostituire il Moschetti “dimissionario”. Gli individualismi non portano da nessuna parte. Quando dicevo (come battuta) di venire giù dal fico intendevo che già dalla prime uscite di Brivio durante i nostri incontri, Brivio ha più volte sostenuto che la vittoria elettorale è stata ottenuta grazie alle forze politiche che erano OLTRE LE FORZE POLITICHE CHE HANNO SOSTENUTO formalmente Brivio candidato sindaco. Il riferimento a CL era chiaro. Poi molti fatti di questa amministrazione (sarebbe troppo lungo elencarli) hanno dimostrato una “sotterranea” alleanza di CL con questa amministrazione. Poi non capisco il discorso confuso del caro amico Paolo Trezzi.
22 agosto alle ore 23.03
Paolo Trezzi
il discorso non é confuso. É per persone perspicaci. Marando tu fai finta di nulla.
23 agosto alle ore 0.23 tramite cellulare
Bruno Marando
La confusione che tu fai è palese. Non solo non nutro alcuna astiosità verso Brivio ma sto avendo con lui un ottimo rapporto sia come persona che conosco da 37 anni, quando era ragazzino all’oratorio di Robbiate e lui e le sue due sorelle venivano ad aiutarci nell’occupazione della fabbrica Consonni Lampadari. Ultimamente abbiamo rapporti per monitorare la questione dello sfratto del CpS di Lecco ed ha partecipato a tutti i momenti in cui lo invitato del percorso MATTI CHI?. Non ho la piu pallida idea di quale affitto di un centro tu stia parlando e di quale sia la questione. Questo significa che a Lecco la moda di fare pettegolezzi inutili non passa mai. In quanto al fatto che io non voglio coinquilini nello stare “sul fico” ( E RIPETO ERA UNA BATTUTA) mi pare che al contrario la mia vita quotidiana sia continuamente impegnata a seguire persone con gravi disturbi psichici e cercare con loro e con le alleanze sociali del territorio una risposta alle psicosi/depressioni/ansie/dipendenze che sono il vero flagello delle società postmoderne che tutti vogliono ignorare. Quindi mi pare di essere non “sul fico” ma nell’ANDERGROWND di questa società, dove le persone come te non osano mettere piede. Ciao…. senza astio….
23 agosto alle ore 14.48
ResegoneOnLine
Lecco, 25 agosto 2012
Il Meeting di Rimini solleva sempre polemiche
Qui sotto il lettore trova la lettera inviataci da Filippo Boscagli, capogruppo Pdl in consiglio comunale lecchese, in risposta alle considerazioni, pubblicate da alcuni giornali locali e sulla pagina Facebook dell’autore (oltre che del sindaco di Lecco) di Alberto Anghileri, ex segretario Cgil Lecco. Entrambi, su fronti opposti, interpretano posizioni ormai consolidate su ciò che è e ciò che rappresenta il Meeting di Rimini. Noi di Resegoneonline non amiamo le polemiche, che ci sforziamo di non alimentare. In questo caso, però, diamo volentieri spazio al testo di Boscagli e, per chiarezza del lettore, anche a quello di Anghileri. Soprattutto il secondo, infatti, ci consente di fare chiarezza sulla linea editoriale che intendiamo perseguire. Come scritto nel nostro manifesto editoriale “Chi e dove siamo” chi scrive in questo giornale si riconosce nei principi della Dottrina sociale cristiana.
Per completezza d’informazione ci si può chiedere di pubblicare anche opinioni che non condividiamo, ma per onestà verso noi stessi e verso coloro che ci identificano come una voce cristianamente ispirata, non possiamo rinunciare a sostenere il nostro punto di vista. Noi riteniamo che il Meeting di Rimini sia ormai un evento di portata internazionale e che solo la Chiesa e alcune organizzazioni ad essa collegate (come Comunione e Liberazione, per esempio) siano in grado di aggregare e di mobilitare milioni di persone per ragionare su valori e principi che aiutano l’uomo a migliorare. Frequentare gli incontri che il Meeting propone significa essere persone quantomeno curiose di capire dove la nostra società sta andando. Da una trentina d’anni, nell’ultima settimana d’Agosto, i padiglioni della fiera della cittadina romagnola sono frequentati da studiosi e uomini di pensiero provenienti da numerosi Paesi del mondo i quali, grazie proprio ai loro diversi orientamenti culturali e politici, arriccchiscono enormemente i dibattiti ai quali partecipano.
Che una delle tante organizzazioni cattoliche sia riuscita nell’impresa di costruire un evento così importante può certamente dispiacere a chi nel cattolicesimo non si riconosce o, addirittura, lo osteggia. Questo “chi” deve però mettersi il cuore in pace: è sterile denigrare i frequentatori del Meeting (che, comunque lo si voglia giudicare, è ormai un evento culturale di primaria importanza) perché sarebbe un po’ come denigrare i visitatori della Fiera campionaria. Il Meeting di Rimini, insomma, è una realtà che, da anni, va olltre gli stessi ciellini. Nel mondo cattolico capita anche questo: che da una sua costola nasca un’impresa destinata a trasformarsi e a confondersi in un’entità universale.
note di Alberto Anghileri – omissis
Filippo Boscagli
Caro Direttore,
difficile commentare parole come quelle dell’ex segretario CGIL, che del Meeting di Rimini e della sua gente non solo nulla conosce ma non interessa in alcun modo conoscere la realtà di uno dei più grandi eventi del contesto sociale nazionale con le sue oltre 700.000 presenze annuali.
Ho lavorato per 10 anni come volontario, da barista e cameriere, al Meeting fino a pochi anni fà e la cosa che mi ha sempre impressionato è l’assoluta apertura al mondo di questa manifestazione. Incontri con i più grandi personaggi della storia contemporanea (da Giovanni Paolo II a Lech Walesa, da Tony Blair fino a diversi premi Nobel), eventi culturali inarrivabili (scrittori, architetti, artisti, professori e magistrati da ogni angolo del globo), momenti di dialogo tra religioni (ormai è classico l’incontro con monaci buddisti giapponesi), decine di mostre di giudizio su mille aspetti della realtà contemporanea (dal rock, alla vita in carcere, dalla vita di San Carlo ai 150 anni dell’Unità d’Italia), approfondimenti con i testimoni delle più grandi tragedie di oggi (si veda quest’anno la testimonianza del Vescovo Nigeriano cui il martirio dei propri fedeli è all’ordine del giorno), fino ai racconti della vita quotidiana di cooperative e associazioni che si occupano di disabili, carcerati, tossicodipendenti e non ultimo con diversi esponenti politici di governo e non, di centrodestra e centrosinistra (Napolitano, Monti, Formigoni, Bersani, Lupi…).
Ogni anno le mostre e gli incontri permettono di rilanciare eventi, personaggi e culture messi inspiegabilmente in secondo piano, come quest’anno quella dedicata a Jerome Lejeune uno dei più grandi genetisti di sempre, o scoprire visitando in settimana la mostra con il Sindaco (scandalo!!) che il Duomo è stato fortemente voluto dagli “ultimi” con donazioni dei poveri di Milano (perfino prostitute e mercenari). Si potrebbe continuare moltissimo sulla bellezza di questa ultratrentennale opera.
Il meeting è ogni anno un luogo che rinnova la voglia di un confronto basato sul rispetto delle diversità senza censurare l’esperienza da cui questa meravigliosa opera nasce, l’incontro della fede nel movimento di Comunione e Liberazione. Un movimento cattolico il cui unico compito è l’educazione alla fede, al contrario di quanto ai vari detrattori dalla visione esclusivamente politica della vita piaccia pensare.
Come ogni esperienza cristiana dal movimento sono nate opere come cooperative di lavoro, associazioni per disabili, scuole, e c’è chi con tutti i limiti delle responsabilità e capacità personali come il sottoscritto capisce che è importante che qualcuno si impegni in politica con la coscienza che le opere di libera iniziativa delle persone (di tutti non solo della propria parte) siano assolutamente da difendere. Ed in questa modalità si cerca un confronto con tutti, sapendo che con dialogo e confronto (vera arte della Politica) si risponde ai bisogni della gente ben più che con l’affermazione a testa bassa delle proprie idee, cosa che anche in città ci viene ampiamente riconosciuta. Altro che la creativa clericocementificazione denunciata da chi ora lancia sentenze ma in città non ha saputo difendere un solo posto di lavoro….
Proprio di fronte a questa oggettiva esperienza stridono le parole di Anghileri, il cui evidente disprezzo ideologico (“pasdaran della fede”…), nascosto da una falsa ironia, prevale in modo emblematico su fatti ben più importanti degli errori, veri o falsi che siano, che lui vorrebbe sottolineare in chiave esclusivamente politica. È come giudicare male un’opera d’arte in base all’antipatia ai limiti o gli errori dell’artista, un’assurdità…
Sull’onda del “finchè non vedo non credo”, qualcuno dei moralisti anticiellini che ovunque vedono lobby e potentati, potrebbe fare un salto al meeting e vedere che cos’è, che gente è quella del popolo del meeting, quali mostre stupende ci siano, parlare con i 3000 volontari e capire perchè giovani e meno giovani danno gratuitamente una settimana della propria estate per lavorare a proprie spese, ascoltare le miriadi di ospiti, associazioni e ordini che partecipano entusiasti.
Un salto al Meeting risolverebbe molto del pregiudizio presente nelle affermazioni lette, anche se è proprio vero che quando si è faziosi uno vede solo quello che vuole vedere…
Emanuela Provera
Povero Filippo Boscagli, non ce la fa..
25 agosto alle ore 14.39
Giusi Panzeri
non sono affatto d’accordo con Boscagli, per me loro fanno finta di confrontarsi ma vedono solo il loro mondo e basta……le loro cooperative….. e le loro lobby e poi aspplaudono
25 agosto alle ore 20.16
Remo Valsecchi
Note per Filippo Boscagli ed il Resegone.
“C’è il sospetto che a Rimini non si applauda per ciò che viene detto. Ma solo perchè chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e Liberazione. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione.” è scritto nell’editoriale di Famiglia Cristiana dedicato al Meeting di Rimini. Forse, per la redazione del Resegone, anche Famiglia Cristiana non si riconosce nel di cattolicesimo, anzi lo osteggia essendosi permessa di criticare gli eventi di Comunione e Liberazione.
Quanta supponenza negli scritti di Filippo Boscagli e del Resegone. La supponenza è figlia della superbia oltre che di un’altra cosa estranea alla vicenda.
Non mi riconosco nel Cattolicesimo e in nessun altra religione perchè sono ateo. In quanto ateo ho un forte senso di rispetto delle opinioni degli altri. Una delle mie letture preferite è “Il trattato sulla tolleranza” di Voltaire che vi consiglio. Conosco i vostri testi sacri perchè è essenziale conoscere per capire, voi potreste leggere testi non sacri per capire e magari anche per interrogarvi.
A proposito di letture, mi sovviene che la “superbia” è, per i cattolici, uno dei sette peccati capitali. Non lo sapevate? Probabilmente non sapete nemmeno che questo sentirsi sempre osteggiati rientra, secondo le vostre scritture, nell’accidia. Altro peccato capitale. Come chiamereste voi la reazione scomposta, perchè tale sono le vostre note, quando qualcuno vi critica, ira? anche l’ira è un peccato capitale per i cattolici. Tre su sette; non male per dei cattolici convinti, non è nemmeno il 50%.
Comunque il peccato è un vostro problema. Per noi atei non esiste il peccato e, infatti, dovendo rendere conto a noi stessi, siamo molto rigorosi ed evitiamo di essere superbi, accidiosi o astiosi. Siamo semplicemente tolleranti e comprensivi.
Torniamo alla questione Alberto (Anghileri) del quale non conosco l’orientamento religioso e nemmeno mi interessa. Ma sapete che siete strani. Alberto non ha fatto alcun accenno a questioni religiose. Ha solo ricordato a Virginio Brivio alcuni fatti avvenuti, noti a tutti e che infastidiscono tutti, anche gli avversari politici, perchè coinvolgono e mortificano il nostro Paese; ha fatto solo memoria e cronaca. La verità infastidisce, specialmente quando riguarda persone vicine; ma la verità non è colpa di Alberto come di nessun cronista. Mi sono riletto più volte il “post” di Alberto e i successivi commenti e non ho trovato le parole “pasdaran della fede” che sarebbero l’origine del disprezzo ideologico. Non è che vi inventate anche le cose? attenzione c’è rischio di falso e si commette peccato mortale non rispettando i dieci comandamenti.
Su una cosa Alberto è stato un po’ azzardato. Che C.d.O., braccio economico e finanziario di cielle, faccia business è notorio ma, essendo camuffato da associazionismo, non è facilmente dimostrabile. Il Resegone però ci viene in aiuto laddove accomuna il Meeting e una Fiera Campionaria. È pacifico che la mission di una fiera campionaria sia il business e quindi anche il Meeting è business. Ancora una volta Alberto ha ragione.
A proposito di business, sapete che il troppo attaccamento al denaro rientra nel concetto di “avarizia”. Altro peccato capitale. Quattro peccati capitali su sette più un peccato mortale commessi da chi si professa credente e praticante sono eccessivi anche agli occhi di un ateo come me.
Non è mia intenzione difendere Alberto dalle vostre critiche per il semplice motivo che non ne ha bisogno. Voglio affiancarlo per il semplice motivo che lo condivido.
Alberto non ha nemmeno sollevato la questione dei voti ciellini a Brivio; altri lo hanno fatto e io tra questi. Voglio essere più chiaro. Se è vero, come probabilmente è, che Brivio ha vinto le elezioni grazie ai voti di cielle ottenuti in forza di un accordo, o meglio di un baratto perchè gli accordi si fanno alla luce de sole, si pone una grossa questione etica che si chiama mercificazione o voto di scambio. Mi auguro che non sia così. Vi ricordo, per rimanere in tema evangelico, Giuda e i dieci denari.
Sembrate poco preparati nonostante vi dichiariate paladini della fede. Se avete bisogno di chiarimenti, noi atei siamo disponibili perchè è nella nostra natura aiutare chi è in difficoltà, non per convertirvi, non ci interessa non siamo missionari.
27 agosto alle ore 7.53 tramite cellulare
Sergio De Muro
Con tutti quei soldi riescono a fare una bella confezione. Le partecipazioni sono d’obbligo per i politici di un certo livello. Gli altri ci vanno per scelta, vedi Brivio. Mi chiedo se i Daccò, denunciati da svariati anni da molti in primis dai Radicali con la ‘Peste Lombarda’, hanno raggiunto o possano raggiungere la comprensione di Boscagli, o se li rifiuta a priori come inesistenti.
27 agosto alle ore 10.15
Annamaria Scanagatta
hai manifestato anche il mio pensiero aggiungo solo che sono stufa di sentire tra i cattolici e company ” sbagliare è umano e giustificare gli errori giustificando che errare è umano e dopo la confessione che io chiamo la lavatrice dei cattolici si può ricominciare
27 agosto alle ore 11.11
Antonio Sguanci
Per me ..fate finta di credere che esista un “dibattito politico-amministrativo ” una dialettica ..all’interno della quale ci stanno le frasi giuste e condivisibili e quelle da rifiutare. Il vizio della “coerenza” sulla via del bene (peraltro ipotetica) l’ha già fatto Marx, ma almeno lui era alle “prime armi” e i bagliori rivoluzionari infiammavano nazioni e cuori…Il motivo per cui un collaborazionista va a cena da un “avversario-collaboratore senza offendere il padrone di casa con domande imbarazzanti..è lo stesso del perchè siamo ancora qui a farci certe domande :”perchè non hai parlato di cose serie???! Indovina!
27 agosto alle ore 12.54 ·
ResegoneOnLine
Lecco, 28 agosto 2012
In democrazia contano i voti (anche quelli Ciellini)
di Alberto Comuzzi
Alberto Anghileri, già segretario provinciale della Cgil, ribadisce la sua opinione su alcuni esponenti politici espressi da Comunione e Liberazione e sulla presenza del sindaco Brivio al Meeting di Rimini. Chiamato in causa, il nostro Direttore risponde.
Pubblichiamo da prima la lettera inviata da Alberto Anghileri, già segretario provinciale della Cgil, al Direttore di ResegoneOnline:
Buongiorno direttore, ho letto il suo commento sulla vicenda che ho aperto con la “lettera aperta” al sindaco Brivio riferita alla sua partecipazione al meeting di CL. Prima di tutto la ringrazio per aver pubblicato anche la mia lettera assieme alla risposta del consigliere comunale e capogruppo (se non sbaglio) del Popolo della Libertà in comune a Lecco, Filippo Boscagli. Vorrei però chiarire alcune questioni, nella mia lettera presa di posizione, non c’è una sola parola o frase che contesti la validità del meeting di Rimini, a mio avviso vale tanto quanto tutte le feste di partito o di altre associazioni che si tengono nel nostro Paese. Provengo da una tradizione politica che di queste feste ne ha fatte migliaia con migliaia di persone, giovani e anziani che hanno sempre speso il loro tempo a fare salamelle e patatine fritte, ma anche per discutere con passione di politica, lo hanno fatto e molti lo fanno ancora perché lo ritengono utile e piacevole, senza considerasi ne eroi ne fenomeni ma solo “gente normale”. Forse la differenza è che al meeting di Rimini c’erano anche cene molto costose (per i vip non per i volontari) pagate da qualche amico lobbista che faceva soldi con la sanità.
Ho solo voluto ricordare al nostro sindaco, che anche io ho votato, mentre il partito di Boscagli ha votato per Castelli (uno di quelli delle pagliacciate, a spese nostre, dei ministeri a Monza) che avrebbe potuto approfittare della sua partecipazione per ricordare ai Ciellini gli errori che hanno commesso, avrebbe potuto ricordare all’On. Lupi che anche lui ha giustificato sempre e comunque l’operato di Berlusconi, sia quello pubblico che quello privato, avrebbe potuto ricordare che eravamo diventati un Paese impresentabile all’estero, con l’esclusione degli “amici” Gheddafi e Putin. Avrebbe potuto ricordare che il Celeste è stato eletto con liste elettorali con firme palesemente false, con nel suo listino è stata eletta la nota statista Nicol Minetti, igienista dentale del sultano di Arcore. Avrebbe potuto ricordar che se la nostra amministrazione comunale ha tanti problemi, a cominciare da quelli finanziari, qualche responsabilità è anche di Cl che ha governato la città in questi anni. Potrei continuare con molti altri esempi, lo ho scritto a Brivio come lo avrei detto a qualsiasi altro esponente politico invitato a Rimini.
Ci sono altre due questioni che mi stanno a cuore, nella lettera di Boscagli, si legge di Cl come una sorta di associazione di “anime pure e buone” che nulla hanno a che fare con la vita terrena, loro discutono solo dei massimi sistemi, volano alto, “ un movimento cattolico il cui unico compito è l’educazione alla fede…” poi scopriamo che anche loro partecipano alla lottizzazione dei posti nella sanità, sarebbe interessante fare una statistica su quanti dirigenti della regione Lombardia sono di Cl, a meno che pensiamo che tutto questo sia opera dello Spirito Santo.
L’ ultima questione, Boscagli mi accusa di far parte, penso riferito alla mia militanza nella Cgil, di non aver saputo “difendere in città un solo posto di lavoro”. Caro Boscagli, noi comuni mortali, possiamo certamente avere commesso degli errori, forse potevamo fare di più e meglio, ma ricordo che negli anni 80, quando in città hanno chiuso i battenti le grandi aziende, Sae, Badoni, Caleotto , tanto per citarne alcune, il sindacato unitariamente ha fatto tutto il possibile per difendere e tutelare i lavoratori, penso anche di poter affermare (non certo per merito mio, in quegli anni ero alla Fiom di Milano) che ci sia riuscito, altro discorso riguarda l’urbanistica, al posto delle fabbriche, orribili condomini e il sindaco in quegli anni, non si chiamava Anghileri ma Boscagli.
“Si sa che la gente da’ buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio si sa che la gente da’ buoni consigli se non può dare cattivo esempio” Concludo con queste parole di una bella canzone di Fabrizio De Andrè, forse caro Boscagli un po’ più di coerenza tra il dire e il fare non sarebbe male e forse chi ha commesso errori enormi nel governare e amministrare la cosa pubblica sarebbe bene che faccia un po’ di penitenza, pardon di opposizione. Chiedo scusa per la lunghezza e ringrazio per l’ospitalità e.. soprattutto continuiamo a discutere
Alberto Anghileri, Lecco
Segue la risposta del Direttore Alberto Comuzzi:
Egregio signor
Alberto Anghileri,
non esiste organizzazione umana che sia esente da errori. Perfino un santo come Ambrogio ha avuto il coraggio di definire la Chiesa “casta meretrix” (sul cui significato si sono scatenate le più varie interpretazioni). Con un piccolo esercizio di memoria troverà che anche molti dirigenti della Cgil hanno compiuto errori (e che errori…!) nell’ostinarsi a difendere privilegi di propri iscritti immeritevoli di tutela o, negli “Anni di piombo”, nell’ammiccare persino con frange del terrorismo. Non per questo si può dare un giudizio globalmente negativo del sindacato. Non commento la sua ostilità verso alcuni esponenti politici che, formatisi in Comunione e Liberazione, più o meno da un paio di decenni, governano in diverse istituzioni.
Immagino, però, che la sua stessa ostilità potrebbe essere manifestata da più di un residente in Emilia Romagna, il quale, dal Dopoguerra ad oggi (non da 17 anni) vede governare la propria regione prevalentemente da politici cresciuti nell’apparato prima del Partito comunista, poi del Partito democratico di sinistra e oggi nel Partito democratico. È nella logica umana, egregio Anghileri: quando un gruppo sente di essere forza sociale immediatamente rivendica spazio politico. Secondo lei non nasce dalla consistenza dei propri iscritti la costante tentazione egemonica della Cgil nei confronti della Cisl e della Uil? Comunione e Liberazione non è solo un importante movimento spirituale nato dentro la Chiesa cattolica, è anche una grande forza sociale che, come tale, tende ad occupare gli spazi politici messi a disposizione dal nostro sistema democratico.
I cattolici impegnati in politica hanno sempre dato fastidio e spesso sono stati guardati con sospetto persino all’interno della Democrazia cristiana. A costoro non è concessa alcuna defaillance; guai se mostrano una debolezza, anche umana. Se sono autentici seguaci di Gesù non possono predicare bene e razzolare male; quindi, al minimo errore, per il loro bene, crocifiggiamoli. I ciellini (per antonomasia “integralisti”, “fondamentalisti”, “clerico-fascisti”) occupano tutti gli spazi nella Sanità e Formigoni – definito “Celeste” da un uomo di specchiata virtù e da una coerenza politica come Eugenio Scalfari – ha creato un granitico centro di potere esclusivamente elargendo e ricevendo favori. Sono proprio queste esternazioni correnti e ricorrenti che non mi convincono, caro Anghileri.
Concludo, come monito a me stesso e come invito alla sua personale riflessione, con le parole pronunciate da Benedetto XVI l’11 Giugno di quest’anno al Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma: «Conosciamo anche oggi un tipo di cultura in cui non conta la verità; anche se apparentemente si vuol fare apparire tutta la verità, conta solo la sensazione e lo spirito di calunnia e di distruzione. Una cultura che non cerca il bene, il cui moralismo è, in realtà, una maschera per confondere,creare confusione e distruzione. Contro questa cultura, in cui la menzogna si presenta nella veste della verità e dell¹informazione, contro questa cultura che cerca solo il benessere materiale e nega Dio, diciamo “no”».
Antonio Sguanci
Concordo con l’ateo Remo. Alberto ha posto una domanda seria che celava ,spero, nella sua disarmante innocenza, una questione di limpida denuncia. Il re è nudo!, spero volesse dire. Come per qualunque persona che ,pur comprendendo ed ammirando il Kitsch, non si metterebbero mai in casa un dalmata di gesso di dimensioni naturali accanto alla porta, nel sotterraneo timore che possano fraintenderla e accusarla di pessimo gusto …spero che non creda più di tanto al senso profondo di una simile curiosità. All’ateo Remo ,di cui ammiro la coerente esposizione, consiglio una lettura :”Senza Dio” (Giulio Giorello) A pagina 41 dell’edizione Longanesi si legge :Viviamo in società fin troppo attente al rispetto delle varie fedi :qui da noi in Italia, di una in particolare cioè di quella ” cucinata in salsa romana (come diceva Giordano Bruno, finito sul rogo anche per battute del genere..) Dove passa mai il confine tra critica e beffa? Non sono forse ironia e sberleffo due tra le migliori armi della critica? Possibile che la caricatura o la parodia si possano oggi usare per politici e scienziati e ne debba essere esonerato dio con i suoi servi? E se qualcuno esprime dubbi o sarcasmi è di per ciò stesso un bestemmiatore? E se pure lo fosse??In una società libera, perfino la blasfemia può avere una funzione euristica: individuare i punti deboli di questa o quella impostazione religiosa e manifestare persino con l’insulto l’insofferenza di chi cerca di ragionare e di agire fuori dalla gabbia dei conformismi.” …In memoria di quando il “profondo rispetto” era ottenuto con l’aiuto della santa garrota…..
28 agosto alle ore 13.37
Paolo Trezzi
a me sembra però che un dibattito si possa definire tale quando i soggetti che dicono di dibattere stanno al tema. entrano nel tema. Sviluppano il tema. Se uno indica la luna e quell’altro guarda il dito….. Secondo me, finora, pochissimi hanno raccolto l’invito di Alberto Anghileri ed è da escludere che questi siano Boscagli e Comuzzi. Se ne intuiscono anche le ragioni però…
28 agosto alle ore 19.38
Remo Valsecchi
Ciao Alberto. Posso solo ringraziarti; la tua brillante idea di commentare la partecipazione di Brivio al Meeting di Rimini di Cielle è stata geniale. Hai avviato un dibattito di estremo interesse e attualità. Dovresti cercare di raggrupparla per avere la possibilità di una rilettura completa e cronologica di tutti i commenti anche quelli di Boscagli e del Resegone che utilizzano solo le pagine del loro giornale, della loro organizzazione come la chiama Comuzzi, perchè in questo modo trasmettono ai loro lettori delle verità parziali, le loro verità.
Ho trovato la tua replica al direttore di Resegoneonline molto equilibrata e corretta. Hai fatto semplicemente la cronaca dei fatti, o delle malefatte, di protagonisti della politica degli ultimi anni. Sei stato anche troppo buono. Non una parola di commento o di critica sul movimento. Però hai praticamente costretto Comuzzi ad autoaccusarsi per potersi difendere. Io probabilmente sulla questione della fede e della laicità dello Stato sono un po’ più radicale e non voglio perdere una simile occasione. La replica di Comuzzi conclude con una citazione di Benedetto XVI sul concetto di verità e menzogna e di bene e male; la loro verità e il loro bene. “In democrazia contano i voti (anche quelli Ciellini)”, titolo dell’articolo del Resegone. Nessun dubbio. Fondamentale la trasparenza altrimenti potrebbe essere voto di scambio. Il voto di scambio è il voto dato ma non motivato da scelte politiche bensì da qualche tornaconto. I ciellini nell’ultima elezione amministrativa per l’elezione del Sindaco di Lecco erano schierati con Castelli, controparte di Brivio; non c’era quindi motivazione politica ma qualche ragione per votare Brivio devono pur averla avuta. In democrazia contano certamente i voti purchè nel pieno e totale rispetto delle regole. E’ una questione etica e non solo.
Il resto dell’articolo di Comuzzi è un insieme di goffe e contraddittorie affermazioni che confermano la tesi per la quale “Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro” (è di Immanuel Kant, non è mia).
La Chiesa è una organizzazione, secondo Comuzzi. Mi tocca citare ancora Benedetto XVI, di cui non ho condivisione e nemmeno molta considerazione, per il quale la Chiesa deve essere lontana dalla carriera, dal potere, dal prestigio, dalla “stima per noi stessi” e che ha denunciato che molti cui è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità e per il bene comune.
La Chiesa non è, o non dovrebbe essere, un’organizzazione, anche se il potere temporale è sempre stato, e lo è ancora, una caratteristica non secondaria. Fare una comparazione tra la Chiesa e un’organizzazione sindacale denota solo la mancanza di argomenti e molta puerilità. Per un’organizzazione sindacale, come per ogni altra organizzazione socio-politica, è un dovere, in rappresentanza dei propri iscritti occupare uno spazio sociale e politico. È vero che l’Emilia, ma anche la Toscana, hanno avuto dal dopoguerra una maggioranza politica di sinistra; nel resto dell’Italia, e nel sud con qualche connivenza con organizzazioni di carattere mafioso, ha sempre governato, sino a Tangentopoli, una maggioranza democristiana. Non c’entra nulla con la questione da te sollevata; faceva parte dei normali equilibri politici espressione di un voto elettorale libero e democratico.
Errori ne sono stati commessi, è inevitabile, e quando è successo ve ne siete assunti la responsabilità anche morale. Per chi si ritiene depositario della verità e del bene dovrebbe essere diverso specialmente se gli errori sono quelli che tu hai evidenziato. Altro che “casta meretrix”, negli ultimi anni è rimasto solo il “meretrix” che i ciellini hanno difeso con determinazione e che ha fatto ridere tutto il mondo ridicolizzando il nostro Paese. Forse era il modo, o il prezzo, per occupare quegli spazi politici che i ciellini rivendicano e che se non sono messi a disposizione democraticamente possono essere ottenuti in altro modo.
Comunque, per concludere, voglio evidenziare il tentativo di legittimare, non giustificare, da parte di Comuzzi anche l’occupazione delle istituzioni per finalità personali da parte di esponenti ciellini e del loro entourage escludendo qualsiasi possibilità di critica. Diciamo a Comuzzi che è lui a non convincerci perché non crediamo alle sue verità, abbiamo la nostra ragione ed il nostro intelletto. Ci fidiamo di più.