I parlamentari sono scelti dalle segreterie dei partiti ed eletti con liste bloccate. I referendum sono l’unico e ultimo strumento democratico per partecipare direttamente al governo del Paese.
Non ho consegnato le chiavi di casa (l’Italia), ho solo chiesto di governarla.
Dobbiamo riaffermare il primato dei cittadini, elettori e mandanti, sui partiti e politici, eletti e mandatari, sempre meno credibili.
I referendum sono lo strumento per riassegnare ai cittadini il ruolo di guida e di indirizzo che i partiti hanno usurpato.
In una vera democrazia i “leaders” sono i cittadini e non gli esponenti dei partiti.
Il superamento del “quorum” contribuirà a ristabilire alcune regole senza le quali la democrazia è a rischio.
Il non superamento del “quorum” consegnerà il Paese a poche persone che si riterrà autorizzata a qualsiasi atteggiamento anche privilegiando interessi particolari o personali e opportunismi anche contro gli interessi generali e le aspettative dei cittadini.
Esponenti di partito invitano a votare “SI” o “NO” o lasciano libertà di scelta o invitano a non votare. Ai partiti e ai loro esponenti non è mai stato conferito il ruolo di guida. Il ruolo di guida spetta ai cittadini; i politici devono interpretare le aspettative dei cittadini e realizzarle. Proviamo a spiegarglielo. I Referendumpossono essere l’occasione.
Ai giovani un invito: “riappropriatevi di uno spazio e di un ruolo che vi è stato tolto!”. I Referendum possono essere l’occasione.
Lo Stato è il popolo. L’unico voto libero, oggi, è quello referendario.
Il 12 e 13 giugno voterò quattro “SI”
quesito 1 – Voto “SI” per l’abrogazione della norma che regola la “modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” perché i servizi pubblici locali hanno una rilevanza socio-economica che è diversa e contraria da quella meramente economica. I servizi pubblici locali devono essere garantiti a tutti i cittadini e devono essere motore per lo sviluppo del territorio. Gli obiettivi della gestione dei servizi pubblici locali devono essere qualità del servizio ed economicità del costo e non il profitto.
Il pubblico può realizzare questi obiettivi, il privato no. La logica, legittima, del privato è il profitto. Il profitto non può coesistere con una logica sociale.
La motivazione della maggior parte degli esponenti di partiti che sostengono la privatizzazione è la inefficienza delle aziende pubbliche soffocate dall’occupazione partitica e dalle clientele. Le nomine sono fatte dai partiti, privilegiando le amicizie e non le competenze. Che strano atteggiamento; creano l’inefficienza e poi privatizzano per rimuoverla. Temo che vogliano solo cambiare gli amici gratificando qualche finanziere. Rendere efficienti le aziende pubbliche è semplice, bisogna sostituire le amicizie con la managerialità e la competenza. Non serve privatizzare è sufficiente modificare la logica di occupazione e di clientela.
Voto “SI” perché, se il servizio resta pubblico, il cittadino, unico vero proprietario delle reti e delle risorse, può controllarlo se diventa privato il cittadino perde ogni possibilità di controllo.
quesito 2 – Voto “SI” per l’abrogazione della determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Fissare con legge l’adeguata remunerazione del capitale investito (profitto) è la negazione stessa della concorrenza e del mercato. Sono i monopoli che garantiscono il profitto. Nessuna impresa gode di profitti garantiti; l’impresa si confronta con la concorrenza e deve organizzarsi per realizzare i profitti. Trasferendo i servizi pubblici alla finanza privata, amica e speculatrice (gli imprenditori, quelli veri, non sono interessati ad acquisire partecipazioni estranee alla loro impresa) la preoccupazione è stata quella di garantirli con incrementi della tariffa. Vorrebbero privatizzare per ridurre le tariffe partendo da aumenti. Abbiamo già vissuto situazione analoghe con l’energia e il gas e società che hanno utili improponibili sulle spalle degli utenti, cittadini e imprese.
quesito 3 – Voto “SI” per l’abrogazione della norma che prevede “nuove centrali per la produzione di energia nucleare”. Chernobyl (Ucraina) 1986, Fukushima (Giappone) 2011. Non è una reazione emotiva. È solo la considerazione che non possiamo continuare a creare situazioni di pericolo per le persone e l’ambiente lasciando alle generazioni future un mondo invivibile. Abbiamo già fatto molti danni; fermiamoci. Bisogna investire nella ricerca di nuove e vere fonti energetiche alternative senza rischi per l’ambiente. L’ambiente è la casa dove viviamo e dove vivranno i nostri figli e i nostri nipoti.
quesito 4 – Voto “SI” per l’abrogazione della legge sul “legittimo impedimento” perché non posso accettare che le leggi siano motivate da questioni personali. No e basta alle leggi “ad personam”.