Ma che strano! ero convinto che la scelta del governo del Paese fosse un diritto degli Italiani da esercitare con il voto ma, probabilmente, sbagliavo.
Il governo, in Italia, dipende dalle indicazione della C.E.I., di Confindustria, della finanza internazionale, della Merkel e di Obama, con condivisione e sostegno di Marchionne, di Montezemolo, di John Elkan, di Bonanni e, forse, di pochi altri.
E gli italiani e la sovranità popolare? Parole. Hanno deciso che non si vota più? La riforma elettorale, sulla quale i partiti sono apparentemente in disaccordo ma di fatto hanno già trovato una probabile ‘intesa, potrebbe essere un meccanismo di ulteriore limitazione dell’espressione popolare camuffata da una forma di garanzia democratica.
Le dichiarazioni di Mario Monti sono apparse sui media di tutto il mondo.
“Non parteciperò alle elezioni. Sono fuori dalle parti, più ancora che sopra le parti.”. Quali sono le parti? in politica dovrebbero essere i cittadini e le loro diversità di opinioni, non conosco altre parti. Se Monti è fuori dalle parti è fuori dai problemi degli italiani.
“Non ho nessun particolare piano politico voglio solo che le forze politiche, i mercati e la comunità internazionale sappiano che sarò lì nel caso ci fosse bisogno“. Messaggio preciso e contraddittorio. Le forze politiche, i partiti, ovviamente compiacenti, i mercati, quelli finanziari, e la comunità internazionale sono rassicurate. Ma gli italiani non fa parte di questa ristretta cerchia di persone. Monti ha un preciso piano politico, quello di garantire i poteri forti e i loro servitori politici. Chi ne pagherà il costo, sono gli italiani.
“In ogni contesto riscontro preoccupazione e incertezza dai mercati. Io offro rassicurazione“. Non parla mai con la gente, non è il suo contesto. Non ha riscontro della preoccupazione e incertezza delle imprese che chiudono, dei lavoratori che perdono il lavoro, della costante riduzione del potere di acquisto dei salari, quando e se esistono.
Goldman Sachs, ma anche Morgan Stanley e Citigroup, auspicano la continuazione dell’attuale governo. Non poteva essere diversamente. Sono i centri di potere finanziario mondiale. Il loro strumento è il “revolving doors“(*)(**). È la solita questione irrisolta del conflitto di interessi
Monti è tranquillo, non si preoccupa del consenso elettorale. Il Presidente della Repubblica lo ha nominato senatore a vita, il giorno prima del conferimento dell’incarico di Premier, per aver “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Ma è vero che queste caratteristiche, le uniche previste dalla Costituzione, sono riscontrabili in Mario Monti? Dalle biografie di Monti non mi sembra, magari ci sono ragioni na me non note. E qualcuno parla già di Monti successore di Napolitano.
Questo Paese è occupato dalla Chiesa, da Goldman Sachs, da Morgan Stanley e da Citigroup. Qualcuno l’ha consentito e lo consente. Io, cittadino italiano, non ci stò.
E la politica? Nessuno, escluso gli attuali partiti dell’opposizione o non presenti in Parlamento, ha reagito energicamente ad una simile ipotesi. Una irritazione, quasi più di stile che di sostanza, ha manifestato Bersani, segretario di un partito, il PD, caratterizzato da forti contraddizioni, con al suo interno, una grossa e influente parte favorevole a un Monti bis (Veltroni, Fioroni, Letta). Tutto il resto del mondo politico, compresi gli “zombies”, magari con qualche problema etico, sono schierati con la Chiesa e la finanza internazionale-
Ridicola, non trovo un termine diverso, la dichiarazione del ministro Ricciardi, “l’eredità del governo tecnico, la si deve onorare, perché ce la chiede una parte di italiani e la comunità internazionale”. Non spiega se la parte di italiani sono quei quattro gatti, e mi scuso con i gatti, che si ritengono i proprietari del Paese o se è frutto di un sondaggio. Se le scelte politiche sono fatte sui dati di sondaggi, possiamo evitare le elezioni che costano di più e magari è più difficile manipolare.
A questo punto non è più questione di destra, di sinistra o di centro, in gioco sono la democrazia e le libertà individuali. Bisogna alzare la testa, una nuova Resistenza ci aspetta. E’ un dovere verso di noi, verso le generazioni che verranno e per onorare la memoria di chi, nel Risorgimento e nella Resistenza ai nazi-fascisti, ha dato la vita per garantire la democrazia e le libertà.
(*) movimento di individui fra attività politica, attività come funzionari in enti di regolamentazione, attività economica nelle industrie coinvolte e lobbying per le stesse industrie. In alcuni casi, lo stesso individuo svolge più di un ruolo contemporaneamente. Molti politologi sostengono che questa pratica può causare lo sviluppo di rapporti tra settore privato e governo basati sul clientelismo (vedasi capitalismo clientelare) o sul conflitto di interessi. Tali rapporti indebiti vanno a discapito dell’interesse generale.
(**) Mario Monti, consulente Goldman Sachs tra il 2005 e il 2011, sino al 24.11.2011 presidente europeo dellaCommissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 197 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg, membro del “Senior European Advisory Council” di Moody’s(società di rating), uno dei presidenti del “Business and Economics Advisors Group” dell’Atlantic Council. Giovanni Monti, figlio di Mario, ha lavorato prima a Citigroup e poi a Morgan & Stanley.
Ovviamente considero il tuo appello ad una nuova resistenza, uno scatto di orgoglio una priorità assoluta.
Diversamente da Te io non porrei l’attenzione sull’apparato che sostiene Monti, certamente condivisibile lo sdegno per le ingerenze, perché è ineluttabile, è sempre stato così, i poteri forti e loro consorterie da un lato, e dall’altro il popolo dei sudditi che volevano divenire cittadini, dal 15 giugno 1215 a Runnymede con la firma della Magna Charta Libertatum, passando per il 14 Luglio, e poi Rosacroce, illuminati, protocolli dei savi di Sion, la finanza giudaica di Gobbels e baffino, per le più nostrane evocazioni delle plutocrazie e loro alleanze con il capitale giudaico.
Siamo ancora qui a discettare dell’influenza dei Rotschild, Sassoon ecc., perché Goldman Sachs, Bildemberg, Trilateral, sono le loro evoluzioni moderne.
Ripeto è normale, magari non eticamente condivisibile, sicuramente non politicamente ma in ogni caso nulla di nuovo sotto il sole. John Piertpoint Morgan, il fondatore e padrone della JP Morgan, disse che i politici sono i camerieri dei banchieri.
E qui cade a fagiolo la definizione, con tutto il rispetto per i camerieri, analizziamo il NOSTRO cameriere, Mario Monti, dai nostri politici osannato e in via di glorificazione, già adesso come tu facevi notare senatore a vita, massimo onore per un cittadino che ha dato onore alla repubblica.
Dall’alto di questo status è stato dai più accettato come TECNICO esperto e dotato di poteri taumaturgici, tutti lo abbiamo accettato come tale, e quindi legittimato a discettare di ricette e manovre salvifiche, professore, commissario UE, rettore Bocconi, chi può legittimamente osare sfidarlo? I nostri politici giammai, i giornalisti meno che meno, specialmente quelli economici, che come dice il nome vengono via per poco, tutti d’accordo.
Quando tutti pensano la stessa cosa nessuno pensa (Walter Lippman)
Ma sarà poi vero che Mario Monti è questo luminare incredibile che tutta €uropa, e non solo, ci invidia, o è un tristo apparatcnick appartnente alla casta statolatrica dei burocrati?
La sua caratteristica principale è per l’appunto essere un professore, che è la cifra della sua compagine, il governo dei professori, che si traduce nel comune sentire persone competenti, (finalmente).
Si diviene professore tramite concorsi, concorsi che vertono anche sul lavoro scientifico prodotto dal ricercatore universitario stesso nel corso della sua carriera, pertanto il metro di paragone per la produttività di un ricercatore sono le pubblicazioni e le citazioni. In tutto il mondo la caratura scientifica di un professore si misura dalle pubblicazioni e dalle citazioni, una sorta di social network, con un ranking basato sui mi piace ottenuti. Meritocrazia.
Il prof. Mario Monti ha al suo attivo ben 13 pubblicazioni, avendo ricevuto un totale di una, dicansi una, citazione. La maggior parte dei Suoi lavori è stata pubblicata su il «Giornale degli Economisti e Annali di Economia», che non sono mai state citate nemmeno una volta proprio da nessuno.
Questo risultato illustra lo spessore scientifico del Personaggio.
C’è da chiedersi come abbia fatto a raggiungere certi risultati, si le frequentazioni ed i grembiulini, ma caspita un minimo di decenza. E discetta di scarsa produttività della nostra industria.
Il vero dramma, è che per aver chinato il capo di fronte a tanto status, il livello medio dei nostri leaders è veramente infimo, peraltro anche i giornali tanto lesti a ricercare gossip, non potevano chiedere lumi al precario addetto ai coccodrilli? Magari lui uno straccio di biografia gliela metteva assieme.
La colpevole pochezza della nostra classe dirigente, derivata seconda della nostra pochezza, dopotutto li abbiamo eletti noi i nostri leaders, ci ha messi in questa situazione.
La natura ha l’horror vacui, ma anche la politica e l’economia sono dotate di questa esigenza, il vuoto và riempito, e se è pneumatico la violenza del riequilibrio è proporzionale.
La cosiddetta seconda repubblica, un vuoto di idee e di governo di venti anni ci ha portati a questa situazione, non i poteri forti.
Lo stesso mito della agenda Monti, da tutti citata come linea guida della politica prossima ventura, cosa è, cosa contiene, nessuno lo sà, ma tutti si atteranno all’agenda Monti, come il tampax di Umberto Eco, il bambino non sa cos’è ma lo vuole per natale, può sciare, andare al mare, fare paracadutismo, tutti lo vogliono, ergo anche lui lo vuole il Tampax.
Il personaggio, scaltro lo è di certo, ha fatto pochissimo, nulla di originale, ma è accreditato di poteri salvifici, usa il mito di Annibale alle porte, il nemico esterno, i mercati, lo spread, ed il nemico interno l’evasore fiscale, usando metodi da Gobbels e baffino, per giustificare le sua azioni.
Nulla cambia, mai, “Ciò che è stato è quello che sarà e ciò che si è fatto è quello che si farà, niente di nuovo sotto il sole” ECCLESIASTE 1.9″ è un grigio omino in grisaglia.
I risultati che ha raggiunto in 11 mesi, numeri, perché un tecnico si misura dai numeri.
– PIL: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra perdavamo l’1,0% di PIL all’anno (equivalenti a 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il 2,0% (circa 500 euro all’anno a persona, neonati inclusi)
– DISOCCUPAZIONE: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra il Tasso annuo di Disoccupazione ha avuto uno scostamento medio annuo dello 0,1% migliore della media UE (equivalente a 20.000 disoccupati in meno), con una performance media leggermente migliore negli anni dei governi di Centro Destra. Con Monti la Disoccupazione ha avuto un aumento di ben l’1,5% in piu’ della media Europea. Come dire, dei circa 500.000 disoccupati in piu’ registrati in Italia nella media dei primi 8 mesi del 2012 rispetto al 2011, ben 380.000 sono responsabilita’ del Governo Monti (il dato a fine anno sara’ assai peggiore, visto che in estate siamo a variazioni annue di circa 750.000 disoccupati in piu’).
– DEBITO PUBBLICO: coi governo di Centro Destra e Centro Sinistra l’Italia ha ridotto dal 53% al 38% il differenziale di rapporto tra Debito e PIL rispetto alla media Europea (dello 0,9% all’anno medio). Con Monti la forbice riprendera’ a riaprirsi, seppur leggermente (0,2%) interromendo una tendenza alla riduzione che durava da 5 anni ininterrotti. Monti fa il quarto peggior risultato degli ultimi 15 anni (solo i governo pre-elettorali del 2001, 2005 e 2006 fecero peggio)
– INFLAZIONE: coi governi di Centro Destra e Centro Sinistra abbiamo avuto un differenziale di inflazione con la UE allo 0,3% nella media annua, ma tra il 2006 ed il 2011 avevamo azzerato il gap, ed anzi iniziavamo ad avere un tasso di inflazione inferiore. Con l’arrivo di Monti riparte l’inflazione e torniamo 10-15 anni indietro, interrompendo una dinamica tutto sommato positiva. Ovviamente cio’ e’ legato all’incremento di tassazione indiretta scriteriata di Monti, specie l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti.
L’utilizzo della citazione biblica è nei numeri, perché il governo Monti è una piaga biblica.
Ed allora cosa fa il nostro eroe, scatena una guerra all’evasione, termine da Lui usato, la chiave è nella lotta al’evasione, la mafia non la caga manco di striscio.
Numeri, non opinioni, la spesa pubblica supera gli 800 M€ l’anno fronte di entrate inferiori ai 400 M€. E ma c’è l’evasione…A parte che il calcolo dell’evasione è molto più economicamente complesso di una mera cifra aritmetica, ma anche aggiungendo la cifra evasa (100-150 M€), arriveremmo a 500 miliardi, 550 a voler sognare…Gli altri 250 chi ce li dà?
Guerra significa guerra totale, intere parti del nostro paese, vivono di sommerso vedasi rapporto eurispes, se eliminiamo il sommerso in toto, questi come vivono? Se non consumano non spendono, ed il PIL sprofonda e con esso peggiora il rapporto debito pil, lo spread si innalza, il costo del debito si innalza, ma soprattutto si alzano i forconi.
A livello regionale si sottolinea, in particolare, il primato assoluto della Puglia, con uno spread di 54, seguita da Sicilia, Campania e Calabria (spread rispettivamente di 53, 51 e 50). Si registrano invece valori intermedi di spread (compresi tra 40 e 50) in sei regioni, di cui cinque nel Mezzogiorno (Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata) e una nel Centro Italia (Umbria). Mentre valori minimi di spread (inferiori a 30) sono riscontrabili nelle rimanenti 11 regioni, localizzate in massima parte nel Nord Italia, con valori minimi in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia (spread, rispettivamente, di 1, 11 e 12).
In 18 province lo spread supera quota 50 punti (Catania, Ragusa, Sassari, Brindisi ed Agrigento in testa, con spread pari o superiore a 57). Altre 60 province (la maggioranza assoluta) ha uno spread compreso tra 20 (Reggio nell’Emilia) e 50 (Avellino, Siracusa, Reggio di Calabria).
A rincarare la dose ieri se ne escono con i dati dell’evasione e sorpresa generale i professori sono i più assatanati, tutte le scusanti del caso (stipendi e precarizzazione) se la butta in conflitto, non valgono considerazioni morali, evasore grande o piccolo pari sono.
Certo il fine della grancassa è trovare un nemico interno da additare al pubblico ludibrio, funziona, 70% degli italiani evasori in galera, ma vi saranno degli italiani che NON evadono o non hanno mai evaso? Strana percentuale il 70%.
L’altro nemico interno la casta, straordinaria l’accelerazione del ventilatore e delle palate di sterco immessa, al professore piace vincere facile.
Rassegniamoci non c’è alternativa, ergo, CINCINNATO tornerà osannato, all’estero ed in Italia, tornerà perché come diceva De Gaulle a Montanelli in una intervista L’Italia non è un paese povero, ma un povero paese.