Giancarlo Giorgetti, quello che ha affermato “Senza offesa per i medici di base anche qui presenti in sala. Nel mio piccolo paese vanno ovviamente per fare le ricette mediche, ma quelli che hanno meno di cinquant’anni vanno su internet, si fanno fare le auto prescrizioni su internet, cercano lo specialista. Tutto questo mondo qui, quello del medico di cui ci si fidava anche, è finita anche quella roba lì”, si è offeso per le dichiarazioni in aula dell’On. Ricciardi ed è arrivato a pesanti e poco interpretabili minacce.
Che cosa significa “Tira male, io ve lo dico: qui finisce male. Qualcuno deve metterli in riga perché una roba del genere è inconcepibile, coi morti che ci sono stati...”?
Un’affermazione, come riportato dalla stampa, attribuita, appunto, a Giorgetti, quello che ha elogiato il modello di governo “Putin” quando Salvini chiedeva i “pieni poteri”.
Esprimere opinioni, in democrazia, anche se non condivise, è legittimo. Proferire minacce da parte di chi ha un ruolo istituzionale, no.
La cosa strana, che, però, non meraviglia, è stato l’ampio spazio dedicato alla critica dell’intervento dell’On. Ricciardi ma nessun accenno critico ad una grave minaccia potenzialmente destabilizzante sul piano istituzionale.
Del resto, una stampa schierata, non si giustificherebbero, in caso contrario, le continue e pesanti critiche al Premier e al Governo, lascia perplessi e pone degli interrogativi ai quali sarà necessario dare delle risposte.
In democrazia la libertà di espressione è un principio inviolabile, purché nei limiti del rispetto personale e della decenza.
Per la destra, però, sembra che la libertà di espressione, anche con gli insulti, sia solo una sua facoltà mentre le critiche nei suoi confronti sono un attentato alla democrazia. Una strana opinione.
Forse in questo sta la vicinanza con Viktor Orbán ed il plauso per i “pieni poteri” che il Parlamento ungherese gli ha attribuito. Viktor Orbán, i suoi oppositori, li arresta e tutto è più facile.
La Meloni definisce “criminale” il Premier, Salvini, dopo il mojito, ha insultato, quasi quotidianamente, il Premier. Questo, però, è legittimo perché la facoltà di insultare è un diritto della destra.
L’On. Riccardo Ricciardi, però, non ha insultato nessuno, non ha insultato i Lombardi, io, Lombardo, non mi sono sentito offeso, e non ha mancato di rispetto ai troppi morti lombardi per questa maledetta pandemia.
L’On Riccardo Ricciardi ha solo detto quello che molti lombardi pensano e di cui chiedono una risposta.
Il fatto che molte delle cause di quanto successo dipendano da una gestione economica, e non assistenziale, e della privatizzazione della sanità, scelta politica della coalizione che governa la regione da oltre 25 anni, e dal malaffare che l’ha caratterizzata, sono fatti di cronaca non opinioni, pone delle domande che meritano delle risposte.
Quelle che i lombardi chiedono e che, proprio per rispetto dei morti e dei loro familiari, devono essere fornite.
Che ci siano delle responsabilità è evidente, lo dimostrano i dati della pandemia, quelli della Protezione Civile.
È sufficiente comparare i dati lombardi con quelli del Veneto per individuare delle carenze e delle responsabilità che non sono del Governo nazionale ma del Governo regionale.
Come mai la Lombardia è il territorio con in più alto rapporto di decessi rispetto al numero di contagi e della popolazione al mondo? E, forse, la situazione è ancora peggiore se, come tutti dicono, i contagi e i decessi sono molti di più di quelli accertati ufficialmente.
Ma la sanità lombarda non era un eccellenza, anzi, l’eccellenza? No, quello che è successo dice che la struttura e l’organizzazione della sanità è la più “scassata” e che, solo l’eccellenza dei suoi medici, degli infermieri e del personale tutto, compreso i medici di base, ha sopperito alle carenze strutturali.
Questa è una responsabilità politica, altre responsabilità le lascio a chi ne ha la competenza, che non può e non deve essere sottaciuta, proprio per le stesse parole usate da Giorgetti: “…perché una roba del genere è inconcepibile, coi morti che ci sono stati…”.
Capisco che ammettere e riconoscere responsabilità politiche è difficile per chi vive, spesso senza arte ne parte, della politica, ma è necessario.
Personalmente ringrazio l’On. Riccardo Ricciardi perché ha avuto il coraggio di spezzare quella omertà politica che è la prima causa della situazione precaria del nostro Paese nonostante le sue ricchezze culturali, ambientali e umane.
Lancio una proposta. Raccogliamo, come cittadini lombardi, senza partiti e loro simboli, firme per chiedere le dimissioni dell’attuale maggioranza. Sarebbe un atto democratico perché i lombardi li hanno eletti e sono gli unici titolati a chiederne le dimissioni