C’era una volta la Lombardia. Una regione con un benessere generalizzato grazie anche ai suoi imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi. Una regione dove la disoccupazione non è mai stato un reale problema. “Siamo i più ricchi dell’Impero (austriaco), perché uscirne?” – scriveva Carlo Cattaneo. Una regione di cui, i Lombardi, erano orgogliosi di esserne parte.
Poi? Nel 1982 arriva la “Lega Nord”, quella di Bossi, quella di “Roma ladrona la Lega non perdona” e della secessione. Non capivo. Ma come può essere che una città sia ladrona? L’ho capito più tardi. Roma ladrona significa, secondo i leghisti di Bossi, che la politica nazionale, cioè i partiti nazionali, usano il denaro pubblico per esigenze personali, la stessa motivazione della sentenza, passata in giudicato, che ha portato al sequestro di beni della Lega per 49milioni di €uro, quelli rateizzati in 82 anni. L’obiettivo era potersi sedere allo stesso tavolo.
Ma perché dividere un Italia, da poco unita dopo secoli di divisione e di occupazione straniera? Qual è l’interesse ed il vantaggio per i Lombardi? La osservavo, la Lega, con distanza ma anche con molta diffidenza.
Nel 1995 si insedia, in Regione, il primo governo di centrodestra con Presidente Paolo Arrigoni, Lega Nord, e sarà, successivamente sempre centrodestra.
Dal 01.01.1999, però la svolta decisiva, entra in vigore il Titolo V della Costituzione che riconosce alle Regioni l’autonomia legislativa e l’autonomia finanziaria e, per quanto riguarda la sanità, “la programmazione e gestione, in piena autonomia, della sanità nell’ambito territoriale di loro competenza, avvalendosi delle aziende sanitarie locali (Asl) e delle aziende ospedaliere”
L’autonomia finanziaria per la regione Lombardia significa la gestione di oltre 40miliardi di euro di cui oltre la metà per la gestione della sanità. Una montagna di denaro che consente la realizzazione di un palazzo tanto imponente quanto costoso ed inutile. Un palazzo solo celebrativo di un governatore squilibrato.
Mi viene un dubbio. Forse che la secessione, lo stato federale, fosse un progetto per non dovere attingere da una fonte unica, Roma Ladrona, appunto, creandone un’altra che, solo per similitudine, potremmo chiamare “Milano Ladrona”?
Parrebbe proprio che sia così, visto che il Governatore lombardo per 18anni, Roberto Formigoni, è stato condannato, in via definitiva, al carcere e al rimborso di 60milioni di euro solidalmente con altri, frutto della privatizzazione della sanità e senza dimenticare il crac del San Raffaele.
Ma i suoi alleati, la giunta regionale, il consiglio regionale, dov’erano? Esiste anche una responsabilità oggettiva, non solo quella soggettiva. Esiste una responsabilità politica.
La sanità lombarda è un eccellenza, anzi è l’eccellenza. Per gli affari, però.
Ecco le ragioni che hanno portato alla privatizzazione di buona parte della sanità lombarda. Non tutte, ovviamente, solo quelle attività remunerative, le altre, quelle che costano, sono rimaste alle strutture pubbliche.
Qualche sera fa, in uno dei soliti inutili talk show, qualcuno si chiedeva come mai le strutture sanitarie private non hanno posti per la terapia intensiva. Non so se è vero, ma se le terapie intensive non sono remunerative, è senz’altro vero.
Alcuni giornali hanno scritto, con riferimento ai posti di terapia intensiva, “Nonostante la regione lombarda sia quella con la dotazione di partenza maggiore – ben 900 posti letto…”. Non è vero. Il numero dei posti va rapportato alla popolazione e, in questo modo, la Lombardia è solo settima mentre con riferimento alla densità abitativa per kmq, è ultima. Del resto, se la sanità è gestita secondo logiche economiche, questo è il risultato.
Il dirigente della Lega Giancarlo Giorgetti, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio, al “meeting” di Rimini di C.L., agosto 2019, avrebbe detto, come riportato dalla stampa:“…, è vero, mancheranno 45mila medici di base nei prossimi cinque anni. Ma chi va più dal medico di base? Senza offesa per i medici di base anche qui presenti in sala. Nel mio piccolo paese vanno ovviamente per fare le ricette mediche, ma quelli che hanno meno di cinquant’anni vanno su internet, si fanno fare le auto prescrizioni su internet, cercano lo specialista. Tutto questo mondo qui, quello del medico di cui ci si fidava anche, è finita anche quella roba lì”.
Infatti, la Regione Lombardia ha tentato di sostituire, per i malati cronici, e forse, successivamente, per tutti, i medici di base con società private.
Ma è legittima questa destrutturazione delle strutture sanitarie pubbliche a favore delle private? Non sono un costituzionalista, non ho titolo per esprimermi, però, come cittadino, che ritiene la Costituzione la strada maestra da seguire nel Governo del Paese, di tutto il Paese, ho diritto di avere dubbi e opinioni.
La “John Hopkins University” (USA) pubblica quotidianamente i dati della diffusione del COVID-19 di tutte le Nazioni del Mondo. Il 05.05.2020 rilevava che il numero più alto dei decessi, in rapporto al contagio e alla popolazione era come indicato nella tabella (tab. 1) dove, i primi quattro Paesi, sono il vertice della classifica mentre gli altri sono inseriti per informazione.
Rielaborando i dati regionali lombardi, con gli stessi criteri, si rileva che la Lombardia è stata il territorio con il più alto numero di decessi nel mondo.
Se la stessa elaborazione viene fatta con tutte le regioni del nord, tutte governate dal centro destra o comunque, con la presenza della Lega, comparate con le altre aree geografiche italiane emergono differenze che pongono parecchi interrogativi. Non servono commenti, certamente non si devono cercare combinazioni nella logica della casualità o di una situazione infelice che si è accanita sul Nord e sulla Lombardia.
Mi scuso per il ricorso all’uso dei numeri, ma, in certi casi sono necessari perché non mentono e ci dicono che non è stata una casualità o sfortuna.
Non compete a me ricercare ed esprimermi sulle “colpe” personali che pure, credo ci siano, mi limito ad esprimere un’opinione politica personale che, in quanto cittadino ed elettore, mi compete.
Questi “sapientoni” del centro destra, leghisti in particolare, che chiedono le dimissioni di Giuseppe Conte, che chiedono un Governo di Unità Nazionale di cui farne parte, forse per essere al tavolo della gestione dell’ingente quantità di denaro che sta per essere messa in campo, che chiedono i pieni poteri, dovrebbero fare una riflessione e giungere alla conclusione di non essere né capaci e nemmeno adatti al Governo delle Istituzioni repubblicane e farsi da parte, sarebbe un bene e una speranza, per tutti gli italiani, di risollevarsi da tutte queste disgrazie.
Nondimeno la sinistra che insiste su concetti, ideologici ed inconsistenti, che grida attribuendo la colpa del coronavirus al capitalismo, alla dittatura della finanza. Per favore la smetta, si svegli, sono finiti, ammesso che siano mai esistiti, quei tempi. Scendano dalle nuvole e cerchino di essere concreti, se non ce la fanno si trasformino in club privati dove possono tranquillamente “parlarsi addosso” senza disturbare.
Capitale e Finanza non sono sistema, sono strumenti, tocca alla politica governarli per evitare che le “persone” li utilizzino per fini personali, magari anche facendoli diventare sistema. La corruzione, i due episodi citati ma anche tutti i casi giudiziari, emersi in questi vent’anni di governo di centro destra della regione, senza dimenticare i casi emersi in casa del centro sinistra, non sono un sistema ma il frutto della disonestà delle persone, alla stessa stregua della malavita organizzata.
Purtroppo, la politica non è più l’arte di governare, è diventata l’arte di arrangiarsi. Questo è quello che i cittadini devono capire e combattere.
C’era una volta il Nord, c’era una volta la Lombardia, oggi c’è solo il CAOS. Grazie alla Lega, al centro destra e a tutti i partiti. Il rischio è che diventi deserto. Speriamo che gli italiani del centro, del sud e delle isole ci diano una mano, che non facciano come quelli che dicevano loro arrangiatevi o che auguravano un eruzione del Vesuvio. Non tutti i lombardi e gli italiani del Nord erano o sono leghisti. Aiutateci a cacciarli in modo democratico.
donatoalfiniti1@gmail.com