Credo doveroso fornire spiegazioni al sig. Giovanni84 (“ci hanno scritto” merateonline – 18.10.2014 – Servizio idrico: fatelo gestire a chi è capace), circa la mia posizione con riguardo al Servizio Idrico Integrato nella nostra Provincia. Da anni partecipo attivamente alla discussione in merito senza alcun ruolo se non quello del cittadino che ritiene diritto e dovere esprimere la propria opinione, possibilmente documentata. Per questo motivo, spesso e me ne dispiace, sono stato lezioso e, forse, poco comprensibile. Purtroppo è una questione complessa e con molti risvolti tecnici e giuridici dai quali non si può prescindere. Del resto, se si chiede ai cittadini di rispettare le leggi, non può la politica, preposta al governo delle istituzioni, non fare la stessa cosa. Abbiamo recenti esempi di quale è l’atteggiamento di quella che il sig. Giovanni84 ha chiamato la “casta” in una sua precedente lettera.
Nel giugno 2011, anche grazie ad una battaglia di libertà, democrazia e civiltà del Comitato Acqua Pubblica, la maggioranza degli italiani, e anche dei lecchesi, ha stabilito un principio: l’acqua e la sua gestione devono essere pubblici.
Avete mai sentito l’attuale Premier, Renzi, affermare il contrario?. Ovviamente no, sarebbe impopolare. Nella realtà, però, vedasi il decreto “Sblocca Italia” e la “Legge di stabilità, l’indirizzo della “casta”, fatte salve alcune eccezioni, che lascio a chi mi legge individuare perché non voglio schierarmi per nessun partito o movimento, è esattamente il contrario: privatizzare.
Le opinioni sono tutte legittime ma, quando il popolo si esprime, bisogna rispettarne la volontà perché la sovranità non è dei partiti ma del popolo.
Personalmente sono convinto che i servizi pubblici, ossia i servizi essenziali per la persona, devono essere pubblici perché non devono produrre profitti ma economicità (minori costi per l’utente/cittadino), efficienza (strutturazione operativa funzionale) e efficacia (capacità di soddisfare i bisogni dei cittadini). È una mia opinione e può essere opinabile ma è anche la volontà della maggioranza degli italiani. Questo non è opinabile!
Anche nella nostra Provincia i Sindaci, in particolare quelli di area PD e NCD, affermano che l’acqua deve restare pubblica ma, sostenendo progetti e società che hanno per obiettivo il profitto e la finanza, realizzano una privatizzazione dei servizi. Non è un problema di forma ma di sostanza.
La questione, che con il Comitato e alcuni Sindaci dissenzienti sostengo, non è formale. Idrolario significa mantenere il servizi idrico nell’ambito pubblico con unico obiettivo, una tariffa la più bassa possibile. Idroservice significa portare il servizio idrico in un ambito sostanzialmente privato dove l’obiettivo principale è il profitto e la finanza, con acquisizione di partecipazioni non strumentali all’attività istituzionale dei Comuni: l’erogazione di servizi ai cittadini.
È la stessa ragione per cui Idrolario ha un forte indebitamento che sarà ripianato con aumenti tariffari e con ulteriori aumenti, di cui il cittadino non è ancora a conoscenza, per i conguagli stanziati in bilancio, negli anni 2012 e 2013. Ma è la stessa ragione per cui Lario Reti Holding, prima, e Idroservice, dopo, hanno realizzato utili di 3/4milioni per anno.
Le affermazioni di qualche Sindaco, che ritiene le partecipazioni un investimento economico che produce dividendi, sono paradossali e ridicole. Un Comune deve erogare servizi ai propri cittadini!
Non è una questione “pubblico” o “privato”; è una questione politica di gestione del sistema nell’interesse della casta, che assicura centri di potere e clientele, augurandoci che non ci siano altre ragioni, ma non nell’interesse dei cittadini. È forse un caso che Sindaci ( e uomini di partito) che non sono stati rieletti sono diventati presidenti o amministratori di società a partecipazione pubblica? L’ex Sindaco di Lomagna è diventato Amministratore Unico per volontà dell’Amministratore Unico di LRH e non dei 65 Sindaci soci, salvo qualche accordo ristretto e non pubblico, senza una competenza specifica che ho avuto modo di riscontrare assistendo al Convegno organizzato dal Comune di Colico venerdì 17.10.
Non è un caso che i tre relatori, ma anche il Sindaco di Colico, nello stesso convegno hanno spudoratamente nascosto o mistificato delle realtà inconfutabili. Posso dimostrarlo.
Chiedo al sig. Giovanni84, ma anche a tutti i cittadini, che ritengono necessario cambiare questo stato di cose di non abbandonare ma di aiutarci se ritengono che le Istituzioni devono essere al servizio del cittadino e non della “casta”.
Ringrazio gli amici del Comitato Acqua Pubblica per quello che hanno saputo fare nel solo interesse dei cittadini, lontani e completamente estranei alle logiche della “casta”; mi rammarico i essermi avvicinato a loro solo nel 2011 qualche mese prima del referendum. Ringrazio anche i Sindaci di quei Comuni che hanno avuti il coraggio di contrapporsi alla “casta” il 2 ottobre scorso votando contro la proposta, illegittima ma, forse, anche illegale, portata in delibera nell’assemblea di Idrolario. Invito i Comuni che hanno avuto scrupoli e perplessità, astenendosi o non partecipando all’assemblea, ad assumere una precisa e determinata posizione. Si tratta di scegliere l’opzione cittadini o “casta”.
Non mi interessano lusinghe o favori, al contrario di qualcuno, sono solo interessato a ridare dignità a questo Paese, che amo, convinto di essere interprete della maggioranza dei cittadini.