È uno dei più attivi deputati del Terzo Stato agli Stati Generali del 1789.
Divenuto Presidente del club dei Giacobini (1790), viene eletto nel 1792 deputato alla Convenzione Nazionale nelle file del partito montagnardo.
Di fede democratica è, insieme a Marat, uno dei propugnatori del pensiero politico di J.J.Rousseau.
Strenuo difensore dei diritti dei più deboli, entrato nel Comitato di Salute Pubblica (27 luglio 1793), inizia tutta una politica volta ad alleviare la miseria dei sanculotti e a rafforzare militarmente l'esercito repubblicano attraverso provvedimenti di economia controllata (maximum dei grani e maximum generale). Questi ed altri provvedimenti, tutti di carattere democratico, saranno immortalati nella Costituzione del 1793 e saranno a fondamento del cosiddetto mito dell' Anno II.
Preoccupato dagli sviluppi bellici e dai pericoli di un complotto aristocratico, finalizzato a ripristinare l'ancien régime e la Monarchia, è uno dei promotori e dei più strenui difensori del Terrore. Nel terribile mese di Germinale dell'Anno II, manda alla ghigliottina prima gli esponenti Arrabbiati poi quelli degli Indulgenti. Egli infatti riteneva che sia le proposte proto-comuniste e sanguinarie di Hébert sia quelle indulgenti e riconcilianti di Danton avrebbero potuto nuocere alla Francia. L'Incorruttibile capì che la politica sociale degli Arrabbiati avrebbe allontanato dalla Rivoluzione la piccola e media borghesia (cioè le classi produttrici della ricchezza) e che la reintroduzione di una legislazione garantista avrebbe potuto lasciare via libera ai controrivoluzionari sia interni (vandeani) che esterni (coalizione monarchica europea). Paradossalmente sarà, invece, la vittoria dell' esercito repubblicano a Fleurus (25 giugno 1794) a segnare il destino dell'Incorruttibile. Scampato definitivamente il pericolo di un'invasione straniera, buona parte dei francesi è stanca delle misure eccezionali emanate durante il Terrore.
I suoi avversari, così, riprendono vigore e, timorosi anche della crescente popolarità di Robespierre, preparano la rivolta di Termidoro.
Il 27 luglio, 9 Termidoro, durante una seduta caotica della Convenzione, viene votata la proposta del deputato Louchet che esigeva la messa in stato d'accusa dell'Incorruttibile. L'Assemblea approva a grande maggioranza l'arresto di Maximilien, del fratello Augustjn e dell'amico Saint-Just.
Il 10 termidoro tutto il gruppo robespierrista sale sulla ghigliottina.
Filippo Giuseppe Maria Ludovico Buonarroti (1761 – 1837)
Il popolo non ha mai avuto un amico più devoto e sincero. Grandi sforzi sono stati fatti per infangare la sua memora; ora lo si accusa di aver mirato alla dittatura, ora lo si ritiene responsabile di ogni necessaria misura di rigore presa dal governo rivoluzionario. Ma felici, diciamo, sarebbero state la Francia e l'umanità se Robespierre fosse stato un dittatore e avesse potuto porre in atto le sue grandi riforme. Nella Convenzione toccò a Robespierre combattere simultaneamente il realismo, la cupidigia borghese e l'immoralità degli uomini pubblici. Sua costante preoccupazione fu di riformare sia i comuni sia l'ordine sociale creando istituzioni che servissero da base al maestoso edificio dell'uguaglianza e della repubblica popolare. (da Observations sur Maximilien Robespierre, Paris 1837)
Robespierre. Pourquoi Michel Onfray se trompe. Dans la dernière en date de ses habituelles chroniques sur son site internet, le philosophe Michel Onfray s’en prend, une fois de plus, à la figure de Maximilien de Robespierre. Avec, sous sa plume, une succession d’approximations historiques. [link]
[traduzione] Robespierre. Perché Michel Onfray si sbaglia. Nell'ultima delle sue solite cronache sul suo sito web, il filosofo Michel Onfray attacca, ancora una volta, la figura di Maximilian Robespierre. Con un susseguirsi di approssimazioni storiche. [link - traduzione]